Quanta violenza e quanto odio nella campagna di Jacopo Coghe contro le famiglie


Jacopo Coghe pare eccitato come una scolaretta davanti ad una Eugenia Roccella che promette di punire chi vuole avere figli mentre loro cercheranno di imporli a chi non li vuole.
Al posto di urlare che il loro Massimo Gandolfini avrebbe potuto lasciare in pace quella povera figlia adottiva che è poi dovuta scendere in piazza a denunciare le violenze subite a causa dell'integralismo del padre, cercano di mettere alla gogna i genitori gay:



Probabilmente Jacopo Coghe si dovrebbe vergognare ad insultare in maniera tanto rabbiosa due genitori, peraltro sostando le donne darebbero sfruttate per produrre prole contro la loro volontà a patto che le si vieti di poter decidere di dare un figlio ad altri.
E dato che quel bambino non ha un papà e una mamma ma ha due papà, è Jacopo Coghe che dovrebbe lasciare che quel bambino possa crescere con i suoi genitori senza subire le sue violenze ideologiche. Anche perché, senza quei due papà, quel bambino non sarebbe mai nato.
Inoltre se vuole inventarsi slogan patetici con cui incitare odio, almeno provi a fare pace col suo cervello e a decidere se vuole sostenere che i gay "comprerebbero" i bambini o se vuole accusarli di "rubarli". Perché dire insulti a caso non da che confermare la pochezza della sua propaganda, incentrata sul dire la prima cretinata che possa incitare odio contro le famiglie altrui.

Esattamente come lui può gestire i suoi figli come meglio crede, anche se in molti potrebbero ritenere che avere un Jacopo Coghe come padre possa essere ritenuta una sventura, non si capisce con quelle diritto il fondamentalista abbia la pretesa di imporsi nella vita degli altri, peraltro prendendosela con i bambini.

Ed è preoccupante il livello di odio di violenza che Jacopo Coghe sta fomentando, dato che il fatto che i suoi proseliti invochino l'arresto di chi osa dissentire da lui pare ricordare i peggiori regimi del secolo scorso:



E per quanta ideologia cerchino di mettere nelle loro parole piene di odio, nulla cambia la realtà: quei bambini hanno due genitori dello stesso sesso e la loro violenza finisce unicamente col togliere diritti e tutele ai minori. Un barbuto adulto che fa del male a degli innocenti dovrebbe solo vergognarsi.

Ed è altresì deprecabile che l'avvocato Michele Venturiello, consigliere comunale in alcune amministrazione di Roma ed ex responsabile del Settore Giovani dell’Azione Cattolica Italiana nella Parrocchia di Santa Maria a Setteville, nonché responsabile della Diocesi di Roma dei giovanissimi di Azione Cattolica dal 1986 al 1993, si diverta a sfottere i due padri:



L'autore di quel post è stato ritenuto idoneo al Concorso al Ministero degli Interni per 103 posti di Vice consigliere di Prefettura, con successiva nomina a Vice consigliere presso la Prefettura di Ravenna, ove però ha rassegnato le dimissioni per continuare la libera professione di avvocato.
E se nei suoi curriculum il signor Venturiello dice di avere due figli, precisa anche che sua moglie sia un medico specializzato in pediatria. Forse potrebbe chiedere a alla signora come nascano i bambini, al posto di divertirsi a insultare e diffamare i cittadini italiani su istigazione di un'organizzazione forzanovista fondata dalla famiglia di Roberto Fiore.
Ma il fatto che figure pubbliche paiano non avere remore nel firmare battute omofobe pare molto indicativo del clima che il governo Meloni sta creando nel Paese. Perché un conto è se a fare battutine così deplorevoli è un qualche sconosciuto, un atro è se un professionista si sente nel diritto di accostare il suo nome e il suo ruolo professionale e politico ad un simile disprezzo verso alcune famiglie.
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