Provita lancia una crociata pure contro lo screening prenatale


L'organizzazione forzanovista di Jacopo Coghe porta avanti una ideologia molto precisa e molto pericolosa. Dicono che chi vuole avere figli vada messo nelle condizioni di non poterli avere, magari ricorrendo anche a vere e proprie ritorsioni contro i loro bambini al fine di farli desistere dall'idea di mettere al mondo bambini che sarebbero amati. Ma se una donna non vuole avere figli, allora la si deve costringere con la forza al parto.
Dopo essersi inventati che i gay "ruberebbero" i bambini o che li "comporterebbero" su internet suscitando l'ira di quel padano che va dietro alle ragazzine mentre il suo alleato organizza "cene eleganti" a base di escort semi maggiorenni, è in occasione della giornata delle persone down che Coghe si inventa che sarebbe in atto uno "sterminio eugenetico senza pari".

Se è davvero molto fastidioso che davanti a temi seri si debba sempre subire una propaganda così populistica e qualunquistica, l'estremista si premura di puntare il dito anche contro lo screening neonatale. Evidentemente lui preferirebbe evitare che si possano fare esami per evitare che la donna possa esercitare il suo diritto di scelta:



Sarà che Coghe urla da giorni che per essere padre è sufficiente eiaculare dentro una femmina. Ma dato che gli altri sanno che per essere genitore non basta essere presente al momento del concepimento ma i figli vanno anche cresciuti, sicuramente lui non par aver alcun diritto di urlare che gli altri andrebbero privati dal loro diritto di scelta.
Se può essere apprezzabile chi decide di assumersi la responsabilità ai avere figli con determinate problematiche, va rispettata anche la scelta di chi non si sempre pronto ad un simile impegno. Anche perché far nascere figli che richiedono cure particolari da genitori che non sarebbero in grado di fornirglieli sarebbe una vera e propria violenza.

Per chiarire il livello di mistificazione con cui la sua organizzazione cerca di inquinare il dibattito pubblico, li troviamo a scrivere:



Una madre di un bambino down sarebbe stata rifiutata perché contraria all'aborto? Ovviamente no. Conghe non chiarisce che lui sta parlando di una tizia che voleva imporre una canzone che esprimeva un giudizio di condanna contro le madri che decidono di non far nascere figli down:





Quindi i fatti sono un po' diverso da come Cogeh lascia intendere: infatti siamo davanti ad una tizia che è andata da un'organizzazione forzanovista a lamentarsi che non le abbiano lasciato insultare le donne che non si sono sottomesse al volere di Coghe. Ma dato che il nazismo è finito da un pezzo, forse è un bene che le associazioni serie mettano da parte l'ideologia di una tizia che arriva a definire "ideologia" il diritto di scelta delle donne.
E se è giusto che aiutino chi ha deciso di far nascere figli down, è sacrosanto che rispettino le scelte di chi ha deciso di non farli nascere. Il loro pretendere che chi non obbedisce a Coghe sia insultato non è accettabile.

Inoltre non c'è una sola costante in tutte le crociate di Provita Onlus. Indipendentemente dal fatto che si parli di gay o di down, la loro tesi finale è sempre che la donna andrebbe privata da ogni diritto di scelta. E tanto fa pensare che probabilmente a loro non frega nulla di tutti i temi che trattano populisticamente, poiché tutto fa pensare che ad interessargli sia solo il predominio sul corpo delle donne.
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