Salvini esulta perché ha imposto il modello di famiglia che Mosca gli aveva chiesto di promuovere nel 2013


Dato che non di parlava di «comprare» o «affittare bambini», ma di garantire che tutti i minori potessero godere di pieni diritti, pare del tutto fuori luogo il messaggio con cui Matteo Salvini si fa vanto di aver deciso la sistematica discriminazione dei figli che crescono in famiglie gay. Bambini che continueranno a crescere in quelle famiglie, ma che a causa sua avranno meno tutele degli altri:



Se appare opinabile che Salvini usi una minore a fini elettorali per esultare davanti a norme che priveranno di pari tutele i figli nati in famiglie sgradite alla Lega, è difficile dimenticare come nel 2018 proponesse di imporre il suo modello di "famiglia" attraverso l'introduzione delle teorie antiscientifiche sulla "alienazione parentale". Teorie fortemente volute da Pillon ma poi giudicate prive di valore scientifico dalla Cassazione nel 2022:



La teoria antiscientifica che Salvini voleva imporre è stata creata da un sostenitore della pedofilia allo scopo di screditare le denunce di abusi e maltrattamenti subito dai bambini:



Ad esempio, è appellandosi a quella teoria che un tribunale ha imposto ad un bambino che denunciava abusi sessuali da parte del padre di dover continuare a frequentare l'uomo, sostenendo la colpa delle denunce sarebbe della madre:



Quindi sarebbe per i bambini che Salvini propone norme che porterebbero ad ignorare le segnalazioni di chi denuncia possibili abusi, ma poi racconta che il fondamentale "diritto" del bambino sarebbe quello di vedersi imposti i genitori del spesso che dice lui. E per farlo, si puniscono i bambini che hanno genitori sgraditi al suo partito, strappandoli dall'amore dei loro genitori.
Sarebbe dunque curioso capire quale sarebbe la scala di priorità riguardo ai bambini di Salvini, dato che i fatti farebbero temere che per lui sia più importante negare due genitori dello stesso sesso piuttosto che proteggere i bambini che subiscono violenze e abusi.

E quando Pillon commenta la privazione dei diritti dei bambini parlando di "missione compiuta", sarebbe interessante capire chi gli abbia affidato quella "missione". Magari ci si potrebbe chiedere se possa c'entrare qualcosa quel'Alexey Komov che presenziò alla sua nomina a segretario nel 2013 in rappresentanza di Mosca.
Dal palco del congresso federale della Lega Nord (che ai tempi invocava la secessione), portò il simbolo russo delle famiglie numerose, sostenendo che Dio avesse creato «prima l'uomo e poi la donna» affinché facessero «cinque bambini». Ma, soprattutto, dichiarò che il Cremlino avesse deciso che «i valori della famiglia» si basassero sul dire che «ogni bambino ha diritto ad avere un padre e una madre». Ossia la frase che è diventata il mantra di Salvini:


E se un tempo la Lega chiedeva il matrimonio egualitario e partecipava ai Pride, è dopo l'esplicito invito di Putin e del patriarca Kirill all'omofobia che Matteo Salvini ha deciso un cambio di rotta che promuovesse l'omofobia russa. E l'antiscientifica "alienazione parentale" parrebbe anch'essa conforme con le richieste di Mosca, dato che al WCF promosso da Komov parteciparono preti ortodossi che invocavano la depenalizzazione della violenza domestica.
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