FdI minaccia i dirigenti scolastici che adottano la carriera alias. Esulta don Iappicca


Don Antonello Iapica va all'attacco di Alessandro Zan, dicendo che lui elogia una Giorgia Meloni che cerca di discriminare gli studenti trans nelle aule scolastiche. Ed alquanto irritante la modalità con cui il prete di estrema destra cerca di fomentare i suoi all'odio dicendo che qualcuno starebbe "mettendo le mani" su quei bambini che lui vuole siano resi vittima di discriminazione mentre la sua amata Meloni li rende orfani in «violazione diretta dei diritti dei minori» elencati nella Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza del 1989, come ribadito nella risoluzione UE dei giorni scorsi.

Elogiando alcuni esponenti di Fratelli d'Italia che invocano cercano di minacciare di denuncia i dirigenti scolastici che non discriminano gli studenti trans, don Iapicca scrive:



La decisione di minacciare gli istituti scolastici è del segretario veneziano di Fratelli d'Italia Fabio Raschillà, il quale rivendica: «Come partito abbiamo inviato una riflessione sull'inadeguatezza di sostituirsi al legislatore sulla questione delle carriere alias. Non abbiamo minacciato, né chiesto di eliminare la pratica, bensì sottoposto all'attenzione dei vertici scolastici le nostre considerazioni. La nostra posizione al riguardo è nota, non siamo d'accordo sulla pratica alias: se qualcuno ci attacca sostenendo che non dovremmo intrometterci nelle scelte delle scuole, rispondiamo che la scuola non dovrebbe intromettersi in questioni politiche. Sono temi delicati e ideologici, è la politica che dovrebbe occuparsene».
Insomma, dovrebbe decidere la signora Giorgia meloni e l'opinione pubblica dovrebbe subire passivamente le due decisioni ideologiche da estremista che sta cercando facili consensi sull'omofobia.

I docenti dell'istituto hanno reagito inviando una lettera alla stampa. «Da diversi mesi la nostra scuola, così come molte altre, è sottoposta ad un tentativo di condizionamento che viene dalla politica e da molte altre organizzazioni esterne alla scuola -scrivono- La questione riguarda la scelta, compiuta all'unanimità dal nostro consiglio d'Istituto, di adottare il regolamento "Carriera Alias". Non è stata una scelta della dirigenza, ma condivisa da tutte le componenti che animano la vita della nostra scuola: alunni, docenti, genitori [...] perché il "Marco Polo" sta lì dove la politica non sta più: dove la vita si intreccia con le istituzioni, dove il desiderio si rapporta con le regole, dove l’esclusione diventa opportunità e l'inclusione una pratica reale e quotidiana e dove per questo la rivendicazione della propria identità diventa energia per creare una comunità e non è una semplice affermazione di sé stessi. Siamo convinti che la scuola sia un'Istituzione tra le più importanti dello Stato, un'Istituzione la cui autonomia deve essere tutelata da qualsiasi forma di ingerenza politica [...] Questa convinzione ci consente oggi di rivendicare con forza la scelta fatta, perché questa veniva e viene dalla "vita" delle famiglie delle nostre studentesse e dei nostri studenti. E la scuola ascolta, sempre, e per prima cosa, le famiglie e i propri studenti e le proprie studentesse. Perché bisognerà pur ricordare, a chi fa finta di non saperlo, che per accedere alla "carriera alias" è necessario il consenso della famiglia, se si è minori. Il Marco Polo-Liceo Artistico, tutte le sue componenti sono una forza viva di Venezia, nel senso più largo del luogo, una forza che, per la sua tradizione di profonda apertura, non perderà mai e sempre rivendicherà questa apertura, rifiuterà sempre qualsiasi condizionamento, così come noi docenti rivendichiamo le nostre scelte fatte in accordo con le altre componenti, in profonda consonanza con la storia della città e del contesto largo dove agiamo. Sempre noi rivendicheremo questa forza e questa tradizione. Noi non abbiamo paura del futuro».
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