La cantina slovena scelta dalla Santanché per il suo spot sul Made in Italy


Sono stati spesi 9 milioni di euro, ma lo spot commissionato dalla ministra Santanché per promuovere il Made in Italy pare un fallimento annunciato. Se il dominio non è stato acquistato e gli è stato soffiato, Selvaggia Lucarelli ha scoperto che le scene dello spot sono state girate in una cantina in Slovenia. Infatti il video proverrebbe da una piattaforma di video stock.
Criticata è stata anche la scelta di trasformare la Venere di Botticelli in una virtual influencer, vestita con copiati da immagini di repertorio di varie piattaforme, con foto caricate in bassa risoluzionh.
Non è andata meglio con la decisione di inserire un riferimento alla capacità dell’Italia di dare “il benvenuto al mondo intero” a fronte di un governo che ha mostrato politiche tutt’altro che benevole nell’accoglienza dei migranti o di famiglie ritenute non "tradizionali".



Nel sito, i nomi delle città sono stati tradotti come se fossero parole. Quindi abbiamo la pagina su Brindisi che diventa la pagina sulla città di “Toast” (che vuol dire brindisi in tedesco, ma il brindisi che si fa col vino), oppure Fermo, la città delle Marche, che diventa “Stillstand“, che significa “fermo” nel senso di “arresto”.



Pare inoltre poco strutturato un profilo social che accomuna immagini che sembrano piazzate a caso, quando persino nei corsi base di social management si insegna che è necessario dare uniformità alle immagini.

Anche sulla punteggiatura emerge pressapochismo, con slogan in cui virgole, punti e due punti si alternano a caso (come anche le maiuscole) quasi fosse troppo complicato dare uniformità alle scelte editoriali:



Il sito riutilizzato dalla Santanché è quell'Italia.it che il governo Berlusconi IV mise in piedi nel 2009 con un finanziamento iniziale di dieci milioni di euro. Il costo finale fu di più di 90 milioni, ottenendo solo critiche per la scarsità di contenuti e per la poco fruibilità del prodotto. Investiti altri 58 mili0ni fi euro, il sito venne chiuso nel 2009.
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