L'Italia come Polonia e Ungheria: l’Europa condanna la retorica anti-gay del governo Meloni


Il Parlamento europeo ha approvato un emendamento alla risoluzione che stigmatizza la nuova legge approvata dall'Uganda in condanna l'uso della "retorica" contro la comunità lgbt in Ungheria, Polonia e Italia.
Per la prima volta nella storia del nostro Paese, Giorgia Meloni e Matteo Salvini ci hanno ufficialmente portati ad essere equiparati ai loro alleati di Polonia e Ungheria.
Il Parlamento ha voluto esprimere "preoccupazione per gli attuali movimenti retorici anti-diritti, anti-gender e anti-lgbtiq a livello globale, alimentati da alcuni leader politici e religiosi in tutto il mondo, anche nell'Ue; ritiene che tali movimenti ostacolino notevolmente gli sforzi volti a conseguire la depenalizzazione universale dell'omosessualità e dell'identità transgender, in quanto legittimano la retorica secondo cui le persone lgbtiq sono un'ideologia anziché esseri umani; condanna fermamente la diffusione di tale retorica da parte di alcuni influenti leader politici e governi nell'Ue, come nel caso di Ungheria, Polonia e Italia".
La menzione dell'Italia è passata a maggioranza, con 282 sì, 235 no e 10 astenuti.
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