Secondo Nicola Porro, occultare i responsabili di un provato crimine equivarrebbe all'innocenza


Il Gip lo ha scritto nero su bianco: "atti posti in essere erano inequivocabilmente diretti verso l’obiettivo finale di finanziare illecitamente il partito Lega grazie ai rapporti che Savoini aveva saputo tessere con influenti personaggi del mondo politico, economico, culturale russo". Ma nella distorta realtà proposta da Nicola Porro, l'impossibilità di individuare i corrotti andrebbe intesa come una prova definitiva sul fatto che tutti erano innocenti e che l'inchiesta fosse solo "fuffa":



Nicola Porro omette anche di osservare che la truffa non è andata a segno solo perché i russi si sono tirati indietro. Fosse stato per i leghisti, si sarebbe andati avanti. Ed è alquanto scorretto che il partito leghista dica che la loro capacità di nascondere le prove di una comprovata opera illecita dovrebbe dargli lustro.
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