FdI si inventa il "corso obbligatorio lgbt" che dice serva a "condizionare" l'identità dei bambini


Il pastore evangelico Luigi Carollo appare davvero estenuante nella sua campagna di incitamento alla discriminazione. Partendo dal suo sostenere che Dio sarebbe una entità malvagia e che i suoi coiti meritino riconoscimenti giuridici, si è messo a strillare che la sua Giorgia Meloni debba essere invocata contro chiunque osi promuovere tolleranza e amore verso il prossimo.

E così, citando la propaganda di Imola Oggi, invita i suoi proseliti a perdere il posto di lavoro pur di manifestare odio contro il prossimo:



Ovviamente il pastore spergiura che esisterebbero fantomatici "corsi obbligatori di formazione lgbt" prima di giurare che la sua venerata Giorgia meloni imporrà discriminazioni e censure:



Naturalmente l'intera vicenda è una truffa ideata dalla solita Provita Onlus. infatti è il gruppo forzanovista ad essersi inventato che un corso contro gli stereotipi di genere andrebbe ritenuta un'offesa a chi odia e discrimina le persone lgbt:



Sul sito del gruppo di promozione dell'omofobia legato all'estrema destra, tale Fabrizio Cannone scrive:

Il 9 maggio dalle 15.45 alle 18.30 si è tenuto un corso di formazione per gli educatori di Roma, con lo scopo, fantasioso se non orwelliano, di “de-costruire gli stereotipi di genere ed educare alle emozioni e alle relazioni”. In pratica, i maestri vengono formattati secondo gli stereotipi del gender, con lo scopo di trasmettere quella velenosa “colonizzazione ideologica”, come la chiama il Papa, ad ignari bambini delle scuole.
Il corso è stato seguito in presenza e on line da molti maestri degli asili e dei nidi della Capitale, basti pensare che il video su Youtube ha totalizzato oltre 13mila visualizzazioni. Le relatrici erano tutte di area “trans-femminista”, il che è già una pura contraddizione in termini.

E così, si inventano che chiunque osi dire che la donna non andrebbe reclusa in cucina come vorrebbero loro vada accusato di fare 1"propaganda gay" secondo la visione ideologica di Putin. Ed ovviamente attaccano le femminsite, sostenendo che dovrebbe essere dato per assodato che abbia ragione Cogeh a dire che la donna dovrebbe pretendere la discriminazione delle donne trans.

Ovviamente la crociata di Provita Onlus è stata sostenuta dal partito di Giorgia Meloni:

Maria Chiara Iannarelli, consigliera alla Regione Lazio per Fratelli d’Italia, ha dato l’allarme dichiarandosi preoccupata per questo pericoloso «corso obbligatorio, rivolto agli educatori dei nidi e scuole d’infanzia della Capitale».
Il seminario di aggiornamento (e di indottrinamento), come ha sottolineato la vice-presidente dell’Associazione articolo 31, è stato promosso dal Comune di Roma guidato dal sindaco Roberto Gualtieri e «tenuto da attivisti del mondo transfemminista e Lgbt».

Curioso è come Provita citi sempre e solo personaggi legati ad organizzazioni a loro affiliate, raccontando che loro avrebbero ragione perché lo dicono loro. Ed è inventandosi termini ideologici con cui disinformare i propri proseliti che aggiungono:

Il trans-femminismo, tanto per essere chiari, non è il “femminismo dei trans”, ma è la distruzione del femminismo tradizionale, voluta e fondata sulla negazione della differenza tra uomo e donna. Con la logica impossibilità di difendere le donne in quanto donne, perché se tutti possono essere donna, la donna come tale non esiste. Il che, comprensibilmente, non va giù alle femministe storiche più autentiche, come Marina Terragni e tante altre, ribattezzate con disprezzo “terf” dalla neo-lingua del potere.
Le lobby Lgbt, del resto, non sono il “partito dei gay”, come si vorrebbe far credere, ma sono gruppi di potere ben organizzati, finanziati e protetti. I quali non sono eletti democraticamente dai cittadini di orientamento omosessuale, ma si autoproclamano paladini di diritti a geometria variabile.

Sostenute un po' di falsità ed esaltata la sedicente "femminista" che ha partecipato alle loro audizioni contro il ddl Zan, raccontano che Fratelli d'Italia sosterrebbe che l'orientamento sessuale possa essere condizionato:

«Nelle scuole - continua la responsabile del dipartimento famiglia di FdI - va insegnato sempre il rispetto». Ma questo rispetto non può contenere il rischio «di favorire condizionamenti sui bambini». Adoperandosi affinché, per decostruire i presunti stereotipi di genere, «non si identifichino più nei dati biologici maschile e femminile».
I sessi, in altre parole, sono due e vanno entrambi equamente stimati e rispettati, e non presentati, come viene fatto nei corsi di indottrinamento gender, come «pericolosi stereotipi da destrutturare».

Notevole è come cerchino di sostenere che ogni contrato al sessiamo vada condannato perché loro sostengono possa far diminuire la discriminazione delle persone lgbt. Ed è sempre confondendo la lotta gli stereotipi con la lotta alle discriminazioni che l'organizzazione forzanovista chiede che non si combattano gli stereotipi prima che l'età li abbi aresi indelebili:

Un tema come l’omosessualità, poi, non è certo un argomento da trattare a scuola, né tantomeno con minorenni e bambini dell’asilo o delle elementari. Anche perché, per parlare di omosessualità, occorre parlare di sessualità: e il luogo a ciò deputato è la famiglia.
Auguriamoci, dunque, che non si imponga, di fatto, un modello unico e dogmatico di pedagogia infantile, succube della teoria del gender, della negazione della scienza e dei pregiudizi del pensiero unico, relativista e pansessualista.

Insomma, un vero e proprio delirio. Ma tanto pare eccitare la desta e i seguaci di Carollo, i quali amano contrapporre Dio ai gay mentre dichiarano che loro ritengono che il prossimo sia un "nemico" da odiare:



Eppure anche un bambino capirebbe che quel corso mira a combattere il sessismo e non riguarda le persone lgbt:



Se pare evidente quanta malafede animi quella propaganda, è altrettanto vero che un governo che se ne fa promotore potrebbe imporre quel pensiero deviato a molti cittadini. D'altronde anche in Russia le leggi anti-gay sono arrivate dopo anni di propaganda finanziata dall'estrema destra statunitense.
1 commento