La donna trans presa a manganellate in testa dagli agenti della polizia locale di Milano


Alcuni agenti di polizia hanno brutalmente aggredito e preso a manganellate una donna transessuale disarmata per le vie di Milano. La scena, di una brutalità inaudita, è stata ripresa da un appartamento di Milano e mostrano quattro agenti della polizia locale che colpiscono ripetutamente una donna inerme e stesa a terra.


Dopo le manganellate e i calci, gli agenti hanno inferito sulla loro vittima anche con dello spray urticante. Il tutto mentre la Lega di Matteo Salvini era impegnata sui social ad invocare dotazioni ancor più letali per gli agenti della polizia locale.
Il Comune dichiara di aver avviato "tutte le verifiche per capire cosa sia successo e quali siano le responsabilità e quindi i provvedimenti da prendere nei confronti degli agenti coinvolti. La Polizia Locale è in contatto con autorità giudiziaria per attivare le necessarie azioni della magistratura".

Secondo quanto riportato da Daniele Vincini del sindacato Sulpl, gli agenti sarebbero intervenuti a seguito di una segnalazione di una donna transessuale brasiliana accusata di essere molesta, che si sarebbe denudata in mezzo alla strada dopo aver urlato frasi senza senso. Arrivati sul posto i vigili, la donna avrebbe detto loro: "Vi infetto, ho l’Aids". Caricata in auto, avrebbe cominciato a prendere a testate il finestrino. Quindi i vigili si sarebbero fermati in zona Tibaldi e, aperta la portiera, la donna sarebbe scappata. Raggiunta dai poliziotti, sarebbe stata fermata come mostrato nel video del pestaggio.
La Procura avrebbe però già smentito quella ricostruzione, prima di aprire delle indagine contro ignoti per lesioni aggravate da abuso di funzione pubblica.

"Mi sembra un fatto veramente grave -ha commentato il sindaco di Milano Beppe Sala- Non è certo una bella immagine, anzi. Però per potere formalmente intervenire è necessario che la polizia locale faccia una relazione, nelle more di questa relazione i vigili in questione sono stati messi in servizi interni. Poi alla luce del risultato della relazione si potranno fare due cose: prendere provvedimenti come ad esempio la sospensione o anche arrivare a fare una denuncia, cosa da non escludere, da parte nostra all’autorità giudiziaria".

Update 22:30. Per "giustificare" il pestaggio di una donna trans a Milano da parte della polizia, la destra si è giuocata la carta dei bambini. Facendo leva sulla loro ossessione per i genitali altrui, lasciano intendere che la polizia avesse ogni diritto di prenderla a calci e manganellate in testa perché su Instagram dicono che mostrasse i genitali ai bambini:



In particolare, uno chef veneto (che ovviamente si dichiara elettore di Salvini e della Meloni), si lamenta che non l'abbiano picchiata a sufficienza. Magari lui avrebbe preferito che la ammazzassero o che la violentassero, ritenendo di dover informare il mondo riguardo al perché la Meloni li ecciti cisì tanto quando propone di cancellare il reato di tortura.
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