Arisa insiste: «Sogno Giorgia Meloni al Pride»


Arisa è tornata ad attaccare la comunità lgbt per le critiche alle sue dichiarazioni, sostenendo che lei avrebbe solo «fatto solo un’intervista sfortunata e che non mi aspettavo, nella quale mi sono fatta piccola&aqruo; Poi ha ribadito la sua ammirazione per la signora Giorgia Meloni:

Ribadisco, a me piace la Meloni, perché è stata una donna capace di raggiungere traguardi mai raggiunti da nessuno prima. Io vengo da una famiglia patriarcale dove le donne devono stare zitte, devono cucinare e quando gli uomini sono di cattivo umore è possibile che le prendano, come mio nonno dava le botte a mia nonna e mia mamma certe volte le prendeva o doveva stare a guardare.

Se sarebbe da dimostrare che le politiche della Maloni siano a sostegno delle donne e non contro le donne, Arisa ha poi aggiunto:

Molti di voi hanno letto solo il titolo del giornale, ma non hanno visto l'intervista. Io alla domanda se sono a favore dei matrimoni e all'adozione per i gay ho detto di sì. Anzi chiedo al governo di facilitare le pratiche di adozione per tutti. Siamo tutti uguali e con chi vogliamo fare una famiglia sono fatti nostri. Il mio sogno è che Giorgia Meloni sia al Pride per ascoltarvi e capire le vostre ragioni e concedervi e concederci i diritti. Anche per lei sarebbe più semplice amministrare uno stato di persone felice. L'amore poi non è mi un problema. Io vi voglio bene e tanto.
Tutta via sono contenta di aver avuto la possibilità di esprimere le mie idee fondamentali. Non capita a tutti di avere questa opportunità. Certo è che quando un argomento è troppo ostico forse non fila. Io sono una persona semplice e mi appello alla logica. Non ho altri strumenti per valutare la realtà e farmi un'idea. La verità e la correttezza secondo me sono caratteristiche che riguardano ragionamenti che filano come li metti li metti, e chi vuole capire può sempre semplicemente domandare.
Con immutato amor proprio.

Peccato che pensare che la Meloni possa partecipare ad un Pride significa negare la realtà. E di verto una passerella non cambierebbe la gravità delle sue leggi e delle sue posizioni contro un'intera comunità.

Ma mentre Arisa attacca i gay perché non condividono le politiche anti-gay della sua Meloni, forse dovrebbe chiedersi perché i peggiori omofobi d'Italia cerchino di renderla una loro portabandiera:



Da ricordare è che Adinolfi è quello che disse che contro la legge Cirinnà i suoi avrebbero dovuto prendere i fucili. Ed è buffo ora dica che i gay sarebbero violenti perché osano esercitare la loro libertà di opinione.
2 commenti