Il pastore Carollo e il suo amico Roveda attaccano lo spettacolo "Romeo & Giulio" perché ritenuto "gender"


Il pastore evangelico Luigi Carollo ringrazia il suo amico forzanovista Elia Roveda per aver dato seguito alle sue invettive contro lo spettacolo teatrale "Rome e Giulio", giudicato reo di non dare espressione ai suoi pruriti sessuali da maschio omofobo vicino alle lobby anti-gay di estrema destra. Ne è uscito un articolo a dir poco diffamatorio, intriso di ideologia e vionenti attacchi alla dignità delle persone:



Forse intenzionati a rievocare l'increscioso episodio che ha visto il governatore pregiudicato di Regione Lazio pronto a revocare il patrocinio al Roma Pride su richiesta dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus, i due invocano Fratelli d'Italia per chiedere che vitino tutto ciò che non promuova la discriminazione delle persone lgbt.

Con toni altamente diffamatori, il forzanovista Roveda sostiene che «la Lobby LGBT mira a stravolgere il capolavoro letterario di William Shakespeare» prima di sottolineare che l'organizzazione forzanovista Provita Onlus ha deciso che a loro non sta bene che si posano patrocinare eventi inclusivi. Quindi affermano:

Il Comune di Milano, retto da Giuseppe Sala del “Partito Democratico”, e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, retto dal Ministro Gennaro Sangiuliano (nella foto a destra), indipendente di Destra, in occasione del mese del Pride hanno concesso un contributo allo spettacolo teatrale “Romeo & Giulio”, “rilettura moderna in chiave LGBTQ+ del celebre capolavoro di William Shakespeare con accompagnamento di musica, danza e canto”, come scrive l’“EcoTeatro” dove lo spettacolo andrà in scena il 24 e 25 giugno prossimi.

Passano così a sostenere che il solo pensare che l'amore fra due gay possa essere paragonato a quello di un eterosessuale (che magari va a prostitute come i loro osannati leader politici) sarebbe "ridicolo":

Come spesso accade nel mondo LGBT si cerca di ridicolizzare e di ideologizzare qualcosa che è nato con uno scopo ben preciso e del tutto diverso da quello che si propone al pubblico.

Lo spettacolo da loro contestato propone la storia d’amore senza tempo dei due amanti di Verona in una nuova lettura ambientata in una periferia urbana unita dai social media. E Roveda attacca:

Ciò che lascia perplessi e basiti i più è che “tra il giovane Montecchi e il giovane Capuleti nasce un amore travolgente come la loro età. La più romantica delle opere di Shakespeare rivivrà conservando la potenza e la bellezza del testo del grande scrittore inglese”, dicono ancora da “EcoTeatro”.
Che bisogno c’è di “storpiare” un capolavoro della letteratura britannica, un testo coinvolgente e senza tempo, la culla del romanticismo per milioni di coppie in tutto il mondo?

Insomma, a lui vanno bene tutte le mille reinterpretazioni del romanzo, ma sostiene che saremmo davanti ad una "storpiatura" se l'amore non è rappresentante da un uomo eterosessuale attratto da una donna eterosessuale. Ed è citando a caso il solito "gender" che prosegue:

Se il mondo LGBT voleva proprio fare l’ennesimo spettacolo inneggiante alla Cultura Gender non poteva scriversi un copione nuovo e metterlo in scena? Perché adattare un “testo sacro” della letteratura ad un tema assolutamente divisivo dei giorni nostri?
Ciò che lascia davvero esterrefatti è il patrocinio del Ministro Sangiuliano che, evidentemente, ha dimenticato come, durante la campagna elettorale del 2022, Giorgia Meloni, leader di “Fratelli d’Italia”, dinanzi ad una folla oceanica riunita in Andalusia per sostenere Macarena Olona di “Vox”, disse: “Sì alla famiglia naturale, no alla Lobby LGBT! Sì all’identità sessuale, no all’Ideologia Gender! Sì alla cultura della vita. No all’abisso della morte!”.

Se la "folla" non pareva così "oceanica", curioso è come loro sostengono che la loro Meloni avrebbe promesso un divieto all'esistenza dei gay. Ed è noioso il loro sostenere che "naturale" dovrebbe essere ritenuto sinonimo di "eterosessuale":

Come può oggi il Ministero per i Beni e le Attività Culturali patrocinare uno spettacolo teatrale che è completamente fondato sull’Ideologia Gender e sul distorcimento del concetto di Famiglia naturale?
L’augurio che molti si fanno è che il Governo valuti la questione e prenda in esame di ritirare il patrocinio a questo evento che ha poco, molto poco, di culturale e molto, troppo, di ideologico.

Insomma, tutto fa pensare che loro sperini che la Meloni possa essere più omofoba di Putin e che migliaia di persone possano resi vittima della loro ideologia discriminatoria.
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