Catania. La polizia fa interruzione per fermare l'evento di autofinanziamento del Pride


Per quanto si voglia negare sia in atto una violenza repressione delle persone lgbt in Italia, è indicativo il fatto che il Governo Meloni continui a trascrivere i figli nati mediante GpA da coppie eterosessuali e mando i gendarmi a rendere orfani solo i figli delle famiglie omogenitoriali. Ed è indicativo che a Catania la polizia abbia fermato solo la festa di autofinanziamento del Pride mentre ha lasciato che tutti gli altri locali potessero proseguire con le loro feste in spiaggia.
Come spiega Dario Accolla a La Notizia Giornale, «alla fine del corteo organizziamo una festa, di solito in spiaggia, in lidi che ci vengono messi a disposizione. Non è un evento a scopo di lucro, ci serve per coprire i costi del Pride, i biglietti per gli ospiti, il noleggio degli impianti». Ma «mentre agli altri locali della Playa di Catania è stato concesso di continuare le loro attività fino alle ore 6, i partecipanti all’evento del Pride sono stati obbligati a terminare l’evento alle ore 3».
Se è pur vero che tutte le discoteche sulla spiaggia hanno la licenza per passare la musica solo fino alle tre del mattino. è altrettanto vero che su cui però vige un’ampia tolleranza dato che tutte le serate in spiaggia si concludono solitamente all’alba. Ma nella notte tra il 17 e il 18 giugno, la polizia ha fatto rispettare tali limitazioni solo al Blu, il lido in cui si teneva la festa della marcia arcobaleno etnea. «Attaccare l’evento conclusivo significa attaccare proprio il Pride e l’autofinanziamento della nostra manifestazione politica, mentre si strizza l’occhio a chi finanzia il malaffare e il benessere di pochi. Questo atteggiamento è vergognoso e dimostra quanto sia necessario un cambio radicale nella mentalità delle forze dell’ordine e della classe politica che le controlla», spiega Accolla. «Noi non contestiamo l’applicazione del regolamento, ma sottolineiamo la discrezionalità con cui si decide che qualcuno debba rispettare le regole e altri no».
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