Cesena, diocesi e parroco caccia l'educatore perché lo hanno visto bacarsi con un altro ragazzo sui social


Nell'Italia di Giorgia Meloni può capitare che ad un ragazzo venga impedito di fare l'educatore in un centro estivo perché è stato visto baciarsi con un altro ragazzo in una fotografia pubblicata sui social.
L'ennesima storia di ordinaria omofobia giunge da una parrocchia della periferia di Cesena, dove alcuni ragazzi, alcuni dei quali minorenni, avrebbero dovuto intrattenere i figli di alcuni abitanti della zona per il mese di luglio come già avvenuto negli anni scorsi. Ma alcuni omofobi avevano scorto la fotografia di uno dei responsabili maggiorenni che baciava un altro ragazzo e sono corsi dal parroco, il quale ha chiamato il giovane e gli ha comunicato: «Puoi sicuramente continuare ad organizzare il centro estivo. Ma così stando le cose non potrai fare l’educatore». Ovviamente la vittima del parroco ha deciso di rinunciare del tutto ad organizzare il centro estivo, dato che gli era stato detto che all’improvviso non era più gradito. Con l'abbandono dall’altro unico maggiorenne del gruppo educante, salterà tutto.
Protestano i genitori, i quali dicono di aver molto «apprezzato molto il lavoro del centro estivo fino agli anni scorsi svolto con costanza e dedizione». Ma per un parroco omofobo, essere gay è una colpa che va punita se si vogliono indottrinare i bambini all'intolleranza.
E pare sostenerlo anche la Diocesi, la quale avrebbe ordinato al parroco di sospendere il giovane dall’incarico perché «essendo gay il giovane non è proponibile come educatore delle giovani generazioni»
Il sindaco di Cesana si dice sbigottito: «Pensavo che il Medioevo fosse ormai alle nostre spalle e che episodi di discriminazione come questo, inaccettabili, fossero estranei alla nostra città. Evidentemente mi sbagliavo».
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