Provita Onlus definisce «teppisti» i partecipanti al Roma Pride e li accusa di aver «generato un clima di odio» verso gli omofobi


Non passa giorno senza che Jacopo Coghe non cerchi di incitare odio contro la comunità lgbt. Impegnato a chiedere che gli studenti trans siano sottoposti a violente torture psicologiche nelle scuole, che i figli dei gay siano strappati all'affetto dei loro genitori e che l'odio regni nella repubblica d'Ungheria che loro sognano di istaurare nella grazia di Putin, continua a dire che i gay andrebbero ritenuti dei «violenti» che non mostrerebbero rispetto verso chi invita gli omofobi a danneggiare le loro vite e urla che le donne trans andrebbero chiamate al maschile al solo fine di offenderle.

Il barbuto esponente del gruppo forzanovista lancia accuse di «violenza verbale» nei loro confronti, sostenendo che i gay avrebbero «generato un clima di odio nei nostri confronti». Detto da gente che basa il suo fatturato sulla creazione di un clima d'odio contro i gay, verrebbe quasi da ridere se non fosse che quella gente va a braccetto con Salvini e con la Meloni.
Coghe pare delirare anche mentre parla di una fantomatica «intolleranza LGBTQIA che sa solo insultare, denigrare, minacciare e vuole tappare la bocca a chi la pensa diversamente». Peccato che il loro chiedere leggi omofobe e il loro difendere i crimini d'odio non non sia un pensiero, ma una violenza. Ed è altamente diffamatorio il fatto che Coghe si lanci nel definire «teppisti» il milione di persone che hanno partecipato al Roma Pride.
Avvezzo al vittimismo, è dimenticandosi delle migliaia di scritte anti-gay di cui sono piene le strade delle nostra città che il barbuto portavoce dell'organizzazione omofoba parla di fantomatiche "Intimidazioni" mentre promette che loro continueranno a cercare di danneggiare la vita di quel milione di persone e di altre milioni di persone:



Che strana coincidenza. Lui vuole fare vittimismo e compaiono strane scritte sulla loro serranda, Chissà se la calligrafia è simile a quella di Jacopo Coghe o di Maria Rachele Ruiu. Ed ora parliamo del "rispetto" che l'organizzazione forzanovista Provita Onlus mostra nei confronti dei gay:







Il signor Coghe non pensa che per chiedere rispetto dovrebbe prima darlo. Perché se lui spera di fare soldi facili diffondendo la bufala dell'"ideologia gender" a danno di migliaia di adolescenti, forse dovrebbe farsi un esame di coscienza.
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