Il pastore Carollo propone l'arresto dei gay, suggerendo alla Meloni di ispirarsi ai mussulmani turchi


Il pastore evangelico Luigi Carollo, proprietario della Sabaoth Church di Modena, è tristemente noto per la sua ostentata omofobia. Oltre a sostenere che i gay sarebbero "malati" o "satanisti", ha anche incitato i genitori omofobi a non accattare i loro figli lgbt nella più totale noncuranza di come le statistiche indichino che l'atteggiamento da lui suggerito sia provata causa di numerosi suicidi.
Se contro il ddl Zan scrisse messaggi a sostegno dei crimini d'odio sul corpo della figlioletta minorenne, sostenendo che la discriminazione fosse una sua "libertà di espressione", oggi elogia il presidente turco Erdogan per le sue violente repressioni di chi manifesta a sostegno dei diritti lgbt:



Insomma, la chiesa dei coniugi Carollo la penserebbe come l'integralismo islamico. Ed è il suo amico Elia Rovera , molto vicino a Roberto Fiore, a scrivere un vergognoso articolo il cui leggiamo:

Domenica 25 giugno, nella vicina Turchia, si è tenuto il “Pride di Istanbul”. A differenza di ciò che succede in Italia, però, sono state arrestate 113 persone.
Davut Gul, Prefetto di Istanbul, ha prontamente dichiarato: “Il futuro della nostra nazione dipende dal mantenere viva l'istituzione della famiglia e dai nostri valori morali. Non permetteremo alcuna attività che indebolisce l'istituzione della famiglia. 113 persone che hanno agito con lo scopo di fare propaganda sono state detenute. Per favore, non condividete le loro azioni, nemmeno se volete criticarle”. Parole forti di un tutore dell'ordine preoccupato per la dilagante Teoria del Gender che, ormai, specialmente in Europa, viene utilizzata come ariete in tutte le istituzioni pubbliche.

Se Rovera ci desse un euro per ogni vota cita a casaccio la truffa "gender", probabilmente avremmo di che sanare il debito pubblico dell'Italia. E se anche un celebroleso capirebbe che non si può "propagandare" una caratteristica naturale, lui scrive con soddisfazione:

La Turchia di Recep Tayyip Erdogan non vuole assolutamente che il mondo arcobaleno possa arrivare a definirsi famiglia.

Forse ritenendo Iran e Arabia Saudita andrebbero presi da esempio, è ricorrendo alla sua consueta propensione alla diffamazione aggravata che l'estremista scrive:

In molti Paesi del mondo i “Pride” sono visti come cortei immorali e non decorosi. La maggior parte delle Nazioni non accetta che due uomini o due donne possano definirsi famiglia. Nella maggior parte dei Paesi non è consentito adottare bambini da parte di coppie omogenitoriali.
Quello che è accaduto a Istanbul, dunque, non deve scandalizzare.

Rovera tenta poi di sostenere che quegli attivisti sarebbero dei criminali, perché se il governo vieta il diritto di manifestazione, il cittadino dovrebbe subire in silenzio la repressione delle destre:

Detto questo bisogna dire che il Pride era stato vietato e che il Governatore di Istanbul aveva dichiarato: “qualsiasi attività che minacci l'istituzione della famiglia non sarebbe stata consentita”.
In pratica la manifestazione non era autorizzata. Ciò nonostante “gli attivisti si sono riuniti nel parco Mistik e Nisantasi e hanno appeso un'enorme bandiera arcobaleno su un parcheggio multipiano di fronte al pratone” dice “Gay.it”.
Alcuni LGBT presenti alla manifestazione hanno dichiarato: “Nonostante tutti i divieti, le criminalizzazioni, le pressioni e i tentativi di sopprimerci, continueremo a sostenere una vita umana per tutti e persisteremo nella vita democratica”. Sicuramente l'argomento è controverso e divisivo ma va detto che oggi l'istituzione familiare è minacciata da chi vorrebbe trasformare in famiglia tutto ciò che famiglia non è.

In realtà la frase finale è una sua discutibile opinione che non può essere presentata come dato di fatto, dato che è molto curioso che lui dica che la sua famiglia sarebbe minacciata da chi non vieta le famiglia altrui. Quindi, premesso che le famiglie gay sono famiglie anche se lui picchia i pugni per terra urlano che a lui non sta bene quella realtà, tutto ci fa pensare di essere davanti al solito articolo poco "cristiano" che ha l'unico scopo di promuovere odio e discriminazioni.

Tra i commenti, Rovera ottiene i cuoricini del pastore sostenendo che i gay andrebbero opposti ad una imprecisata "famiglia naturale" che loro sostengono debba essere ritenuta sinonimo di "eterosessuale":



E se è vero che loro sono molto attivi nel cercare di ridefinire la famiglia, il loro opporsi al Pride va oltre. Infatti si stanno opponendo all'esistenza stessa di milioni di persone, proponendo distingui che si sperava fossero morti con la fine del nazismo.
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