Adinolfi ribadisce il suo sostenere che i figli vadano pagati e che le donne vadano costrette a produrli


Mario Adinolfi è tornato a sostenere che il governo Meloni dovrebbe affittare gli uteri delle donne (ma solo quelle di etnica gradita al cognato della premier) e sfruttare la loro povertà per una massiccia compravendita di bambini, rilanciando quel suo "reddito di maternità" che prevede il pagamento dei figli e un bonus di produzione se l'utero verrà impiegato in maniera intensiva.
Non pago, suggerisce anche di costringere le donne a concepire figli non voluti, sostenendo che Trump abbia costretto 60mila donne a non poter esercitare il loro diritto di scelta:



Se è probabile che il dato di Adinolfi sia determinato da una mera sottrazione moltiplicata per dodici, in un totale disinteresse per i numero degli aborti clandestini che saranno sicuramente tornati di voga, curiosa è la sua idea di "famiglia" fondata sul costringere le donne ad avere figli che non vogliono. E se è probabile che almeno la metà avrà dei genitori affidatari che prenderanno sovvenzioni per trattarli come schiavi, curioso è come non dicano che qualcuno avrebbe pianificato di privare quei minori dalla madre biologica come amano dire quando cercano di togliere i figli ai gay.

Il fatto che Adinolfi ritenga che ogni bambino in più sia un bene, senza esaminare quale potrà essere il suo destino, il suo tenore di vita o la sua felicità, commenta da sola la sua ideologia. Perché sarà a anche che lui ha ammesso che lui vuole quei minori perché lui ha paura non ci saranno lavoratori bianchi che gli pagheranno la pensione, ma che lui si dica pronto a sacrificare vite umane per il suo personale profillo lo qualifica.
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