La curiosa teoria di Porro sull'obbligo di celebrare chi beneficia di funerali di stato


Uno potrà scegliere a quali funerali partecipare o decide Nicola Porro? Perché se Porro è libero di sostenere che Berlusconi fosse praticamente Gesù o che Del Papa avrebbe dovuto cucinargli delle ragazzine per onorare il suo ricorso alla prostituzione, non può poi urlare istericamente che lui esige che gli altri siano costretti con la forza a pensare ciò che lui gli ordina.
E non va meglio quando tenta di sostenere che l'editto di re Giorgia, con cui la destra ci ha imposto inopportuni funerali di stato per il loro alleato, dovrebbe imporre il dovere di celebrare una persona che non si stima. Eppure lui scrive:



Forse intenzionato a sostenere che il pregiudicato che gli ha dato un lavoro dovrebbe essere santificato, è nel nel loro consueto uso propagandistico della religione che li troviamo impegnati nel tentare di accostare a figure religiose all'uomo del bunga-bunga:



A Porro si potrebbe far notare che ai suoi "funerali di stato" non c'erano neppure Bersani, Bush, Putin, un qualche rappresentante della Federazione Russa, Macron o Merkel. Ai funerali non era presente neppure Paolo Maldini. Ma evidentemente Porro ritiene di dover usare il cadavere di Berlusconi per becera propaganda politica, sperando che citare un morto possa aiutarlo a screditare gli avversari.
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