Che orrore la propaganda di Provita Onlus! Ora vogliono pure promuovere l'HIV in Africa


L'organizzazione forzanovista Provita Onlus continua a ifestare i social con la sua propaganda contro gay e diritti delle donne.
Oggi sostengono che l'Africa sia bella perché governata da uomini che vogliono usare le donne come se fossero vacche da riproduzione. Sostenendo che la povertà vada sfruttata per costringere le donne per a produrre figli destinati a morire, scricono:



Nel link, scopriamo che non si parla di aborto. Provita sostiene che i leader religiosi vadano elogiati perché vogliono impedire la diffusione di profilattici in modo che l'HIV prosperi fra la popolazione:

Alcuni tra i principali leader politici, religiosi e imprenditoriali di diversi stati africani hanno chiesto ai membri del Congresso degli Stati Uniti di smettere di promuovere l'aborto nei loro programmi di assistenza sanitaria per l'HIV che sono stati attivati in Africa.

Insomma, uccidiamo le donne perché è inaccettabile posano avere diritti. E dato che anche ai gay va imposta discriminazione, scrivono anche:



Secondo loro abitudine, insultano e offendono chiunque non si faccia promotore di un cieco odio omofobico come il loro amato Putin, il criminale che deporta bambini e manda militari di leva a stuprare bambine di 3 anni:

Come noto ai più il Belgio è una nazione all’avanguardia. Aborto o meglio libertà di sbarazzarsi del feto, eutanasia ovvero libertà di uccidersi e di farsi uccidere, licenza di drogarsi: tutto è avanzato, regolato, consentito, legittimato.
Nel 2018, solo cinque anni fa, una legge, chiamata legge trans, ha iniziato a permettere, a una frazione microscopica della popolazione, ancor più piccola della già piccola minoranza gay, di scegliere a che sesso appartenere, potendo far inserire sul proprio documento una X al posto dell’arcaico e oscurantista M/F. Maschio o femmina, senza alcuna alternativa, mentre i colori dell’arcobaleno sono molti: il classico esempio di squallida e arretrata logica binaria.

Sostenuto che Jacopo Coghe esige che si dichiari che non ha diritto di esistere chi non è espressione dei suoi pruriti sessuali, urla che a lui non sta bene che i cittadini belgi possano cambiare il loro genere sui documenti:

Con la nuova legge, sostenuta dalle forze di sinistra, «le persone con un'identità di genere fluida», potranno «cambiare sesso nel certificato di nascita più volte nel corso della propria vita». E il “progresso” è reale, perché nella legge precedente ciò poteva avvenire solo una volta: e se poi uno ci ripensa, e se poi si pente di averci ripensato?

Insomma, al solito Jacopo Coghe non rivendica diritti ma invoca discriminazioni contro gli altri. Per lui non bisogna costruire un mondo migliore, bisogna danneggiare chi non è espressione delle sue fantasie sessuali.

Ma dato che lui incita odio a fini di propaganda politica, si lancia nel sostenere che la sua Giorgia Meloni dovrebbe proseguire a discriminare i figli gay perché lui sostiene che in Ucraina (dove possono accedere alla GpA solo quelle coppie eterosessuali a cui la Meloni non nega le trascrizioni) non viene criminalizzato chi accoglie un figlio:



La fonte? Un imprecisato "testimone" che avrebbe rilasciato dichiarazioni a Il Giornale, ossia ad un quotidiano impegnato nella propaganda della criminalizzazione delle famiglie.

E se una donna trans è una donna anche se Jacopo Coghe la definisce "uomo che si identifica come donna" al solo fine di insultare e diffamare, è per incitare alla discriminazione gli intolleranti che partorisce pure questo:



Se quello della foto è un uomo e non ala protagonista delle loro invettive, pè con toni violenti che diffamato l'atleta asserendo:

Un maschio che “si identifica come transgender” ha conquistato ancora una volta il primo posto nella categoria femminile di un tour ciclistico della Carolina del Nord, negli Stati Uniti, aggiungendosi alla sua lunga lista di vittorie contro le cicliste.
Si tratta della competizione “Belgian Waffle Ride North Carolina”, che si è svolto ieri a Hendersonville, e nella divisione femminile ha partecipato l'uomo biologico Austin Killips.

Peccato che la donna sia la prima donna transgender a vincere quel titolo, spiegando come le polemiche di Coghe siano pretestuose:



Non è chiaro se Coghe voglia sostenere che le atlete trans dovrebbero esser costretto a perdere, perché lui accuserà chiunque vinca di aver vinto perché transgender. Poi magari dirà che se vice una donna bionda è perché è bionda e non è mora e che è discriminatorio per le more. O magari deciderà che deve vincere lui perché lo dice lui...
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