"L'omosessualità è una malattia che va curata". E il pastore Carollo mette il suo "mi piace"


A seguito dei consueti attacchi squatrasti che il pastore evangelico Luigi Carollo è solito incitare contro di noi ogni volta che osiamo occuparci delle sue esternazioni pubbliche contro la comunità lgbt, è parlando del suo pregare contro i partecipanti al Roma Pride che l'evangelico ci illustra una curiosa teoria. Il pastore parte dal suo sostenere che lui creda in una divinità omofoba e un po' guardona che sarebbe ossessionata dal sesso. Evidentemente si possono anche deportare bambini come fa Putin o mandare militari russi a stuprare bambine di tre anni, l'importante è che il maschio bianco eiaculi all'interno di una vagina femminile.

Davanti ai suoi proseliti, si dice certo che il calo demografico sarebbe colpa dei gay. Ovviamente sostiene che la loro mancata discriminazione provocherebbe imprecisate «crisi d'identità» e non si risparmia dal parlare di «tratta di esseri umani» in uno squallido tentativo di usare termina appropriati con cui attaccare la libertà di scelta di donne straniere secondo il volere di Giorgia Meloni.
Peccato che al pastore potremmo far notare che è il suo amato Salvini che volava riparie le chiuse e permettere l'affitto di donne, ma Carollo preferisce sostenere che senza omofobia la società morirà:



Ben più grave è il "mi piace" che il pastore mette ad una tizia che vuole "curare" i gay dicendo che li si dovrebbe ritenere "malati", peraltro apparendo incapace di comprendere che i gay sono uomini e donne dato che è il suo pastore che confonde orientamento sessuale con identità di genere:





Se Carollo sostiene che i gay debbano essere considerati "malati", poi vorrà anche pagargli una pensione di accompagnamento? Chiederà parcheggi riservati ai gay e pensioni per malattie croniche? Oppure lo dice solo perché vuole spronare all'odio?

Non pare andare meglio con gli altri commenti, dato che un suo seguace arriva persino a sostenere che i gay sarebbero «malati di mente», «squlibrati» e «handicappati» che lui paragona ai «satanisti»:



Fossimo nel pastore Carollo, proveremmo una certa vergogna nel promuovere un'omofobia che arriva a corrompere a simili pensieri i suoi proseliti.
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