L'organizzazione di Coghe, ladri di bambini


Pare ormai evidente che all'organizzazione forzanovista di Jacopo Coghe non freghi nulla della GpA o tutte quelle alle altre fregnacce che sono soliti raccontare ai loro proseliti. Infatti l'unica costante dei loro discorsi d'odio è il sostenere che loro ordinano leggi liberticide che vietino ai bambini di avere famiglie che non siano espressione dei loro pruriti sessuali. Loro esigono che la prole sia ritenuta un privilegio da riservare ai soli eterosessuali, imponendo distingui sulla famiglia che ricordano alcune aberranti teorie dell'epoca fascista.
A loro vanno bene le figlie concepite al di fuori del matrimonio come quella della Meloni, vanno bene i bimbi concepiti con fidanzatine sempre diverse come quelli di Salvini e vanno abbastanza bene anche quelli che nascono da uno stupro (ma solo se loro potranno costringere la madre a partorire il figlio del violentatore).
Ovviamente non li sentiamo mai frignare quando una coppia eterosessuale ottiene la trascrizione di figli nati mediante GpA o quando il loro amico Gandolfini investe denaro per adottare figli partoriti da altri con cui sopperire alla sterilità della sua unione matrimoniale. A loro va bene tutto, purché ci sia un uomo che pratica attività sessuale con una donna.

Contro i figli delle famiglie gay, urlano che sarebbe doveroso mandare dei gendarmi a casa dei bambini a strapparli all'affetto delle loro famiglie. Dicono che qualcuno avrebbe negato loro un padre, esattamente come tutti quei bambini che un padre non ce l'hanno o che sono nate da quelle donne eterosessuali che in Italia possono accedere alla fecondazione eterologa. Infatti è curioso come puntino sul sostenere che il vuoto normativo sarebbe sinonimo di divieto alla genitorialità gay, facendo finta che le donne italiane possono legalmente accedere a tale pratica e, come la dicono loro, commerciare gameti umani. Una pruriginosa definizione per definire un po' di sperma.
Tutto, però, ci fa comprendere che il loro problema è uno e uno soltanto: loro non accettano che un bambino abbia due mamme. E sono pronti a danneggiare dei bambini pur di imporre la loro idea, magari usandola anche per promuovere quelle destre che spalleggiano le loro crociate discriminatorie e che che si dicono disposti a rubare i figli ai loro genitori su richiesta di Coghe.

Con la loro consueta arroganza, scrivono:



Allora diciamo che è falso definire Gandolfini come padre dei suoi figli, perché biologicamente è un estraneo. Diciamo che è falso che la figlia della Meloni possa dire di vivere in famiglia, dato che tecnicamente i suoi genitori non sono sposati. Discriminiamo e diffondiamo sofferenza perché Coghe ha la sua opinabile idea di "verità" e la vuole imporre agli altri.
E così nega che quei bambini siano nati legalmente, urla che la madre di quei bambini non sarebbe una vera madre e si inventa che ci sarebbero dati falsi su atti di nascita che sono veri tanto quanto quelli di molte coppie eterosessuali. Anzi, forse di più, dato che nelle loro tanto decantante "famiglie tradizionali" capita che il vero padre dei figli registrati all'anagrafe sia il giardiniere o l'idraulico.
Quindi Coghe vada in giro a fare test del DNA a tutti e renda orfani chiunque mostri risultati divergenti dall'atto di nascita, altrimenti la sua teoria che sarebbe per amore della verità che sta discriminando intere famiglie non regge più.

Ma forse la parte più indecente del loro messaggio è il passaggio in cui il signor Coghe traccia una riga sul nome della madre di alcuni bambini, strillando che lui vuole che quella madre sia eliminata.
Una violenza brutale e disumana, dato che solo nei peggiori regimi sono stati capaci di rubare i figli ai loro genitori. E Coghe può urlare quanto vuole che lui esige che si dica che serve una mamma femmina e un papà maschio per avere figli, ma la natura dice altri e da millenni ci sono famiglie di ogni tipo. E di certo non è rendendo orfani dei bambini che lui potrà imporre figure ideologiche a bambini che hanno la fortuna di avere già del genitori, dato che non sono stati abbandonati come va di tanto moda fra certi eterosessuali di destra.
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