Provita Onlus augura perdita economiche a chi non discrimina e promuove omofobia


Dato che l'organizzazione forzanovista Provita Onlus non pare avere particolari con quel 90% di coppie metrosessuali che accedono alla GpA, è solo contro i gay che cercano di usare quello che loro chiamano "utero in affitto" per istigare odio e discriminazione contro migliaia di persone.
Infatti solo gli stupidi potrebbero pensare che a quelle gente freghi qualcosa delle donne, dato che è evidente che il loro problema è chiedere leggi che neghino figli ai gay per darli in adozione ad un Gandolfini che non è in grado di riprodursi con la moglie.
In quella loro modalità comunicativa in cui la loro totale assenza di argomentazioni viene sostituita dalla continua creazione di slogan che possano sucitare orrore in un elettorato disinformato e manipolare come il loro, è attraverso un articolo del solito Giuliano Guzzo (già firma di Belpietro) che attaccano la Disney in quanto sponsor del Roma Pride:

Tra le conferme di questo mese di giugno ce n’è una abbastanza scontata, ancorché significativa: è quella che vede la Walt Disney company tra gli sponsor del Roma Pride 2023, la manifestazione Lgbt in queste ore finita al centro delle polemiche per la revoca, dopo la denuncia di Pro Vita & Famiglia, del patrocinio alla stessa da parte della Regione Lazio. La dimensione significativa di tutto ciò sta nel fatto colpisce – e non può che essere così - vedere una grande casa produttrice di contenuti per bambini sostenere una manifestazione che, appoggiando l’utero in affitto, sostiene di fatto una pratica neoschiavista come la compravendita di bambini.

Peccato che il fatto che loro si inventino che quella pratica sarebbe «nesochiavista» o che loro si divertano a fantasticare su presunte «compravendite di bambini» non rende vere le loro fantasie. E sinceramente ha stufato il loro sostenere che bisogna rivolgere accuse false per diffamare chi non chiede quello che loro gli attribuiscono con la loro solita violenza ideologica.

Avvezzi alla diffamazione, iniziano a dire che la Disney farebbe schifo perché non censura i gay. E tanto conferma che il loro obiettivo è quello di danneggiare i gay e permuovere odio omofobico:

L’aspetto «abbastanza scontato», invece, consiste nel fatto che purtroppo sono anni che Walt Disney sostiene il movimento Lgbt al punto da farlo anche con i suoi prodotti di punta: i cartoni animati. Prova ne siano le serie tv Star Wars Resistance (2018-2020) – i cui creatori hanno confermato che lo show ha una coppia gay – e The Owl House - Aspirante Strega (2020-2023) – la cui la protagonista Luz è stata dichiarata bisessuale dall'autrice Dana Terrace. Oppure si pensi a Toy Story 4 (2019) – prodotto insieme alla Pixar Animation Studios – in cui si mostrano due madri omosessuali accompagnano e lasciano il figlio all'asilo; o lo stesso Lightyear - La vera storia di Buzz (sempre del mondo do Toy Story) dove si vedono due “mamme” e un bacio gay tra le due; ma anche a Onward - Oltre la Magia (2020), dove c’è il primo personaggio Lgbtqia+ ad apparire in un film Disney, la poliziotta Specter; a Red (2022) – dove si vede Priya, un personaggio queer d’inclinazione bisessuale.
Inutile dire che si tratta di un elenco incompleto e destinato a crescere, se si deve credere a Karey Burke, presidente della Disney's General Entertainment Content, la quale in ​​una call aziendale su Zoom, successivamente pubblicata su Twitter, ha ricordato che a breve «almeno il 50% dei» personaggi Disney dovrà essere arcobaleno. Ma se queste sono le tendenze che si delineano, vale la pena di ricordare come esse non siano affatto recenti; rispecchiano infatti agganci nell’ambito dei cartoni animati che i militanti arcobaleno hanno in modo stabile non da anni, ma addirittura da decenni. Un episodio, in tal senso, appare illuminante.

In realtà è falso che qualcuno abbi addetto che «almeno il 50% dei personaggi Disney dovrà essere arcobaleno», ma ogni volta che loro creano una fake-news amano ripeterla anche dopo le smentite. D'altronde una bugia ripetuta all'infinito verrà percepita come una verità.

Guzzo cerca così di sostenere che chi non promuove odio verrebbe economicamente danneggiato e che lui augura ogni male a chi non sarà complice di Coghe nella promozioen dell'intolleranza:

Dunque la celebre casa di produzione rilancia più che mai, ad ogni occasione, il suo appoggio al movimento arcobaleno; e lo fa con una passione e una convinzione che colpiscono, se si pensa che proprio la Walt Disney Company – per far fronte ad un 2022 economicamente difficile e a un momento parimenti duro – ha iniziato draconiani processi di decimazione del personale, che porteranno al licenziamento di 7.000 persone.
Se ne potrebbe dunque concludere come l’appoggio all’ideologia Woke, al progressismo più estremo e alle rivendicazioni Lgbt, a lungo andare, non porti affatto bene ad una azienda.

Evidentemente sapendo che i loro proseliti preferiscono i soldi all'etica, continuano a promettere ai loro proseliti che discriminare fa fare soldi facili:

Anche perché esistono altri casi simili di aziende – da marchi di birra a grandi magazzini – che stanno pagando caro, specie negli Usa, il loro sostegno all’agenda arcobaleno. Eppure c’è chi persevera, fino a quando dovrà rendersi definitivamente conto che la realtà, ecco, rischia di essere molto più dura ed amara di un cartone animato.

Peccato che anche sotto il nazismo chi era antinazista veniva danneggiato, ma questo non significa ch eil nazismo fosse cosa buona e giusta.
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