Volano stracci tra Coghe e Roccella. Provita Onlus vuole rispedire i figli dei gay alla madre surrogata come se fossero un reso
È evidente che tutta la propaganda creata da Provita Onlus contro la GpA avesse l'unico fine di vietare per legge che gay e lesbiche potessero avere figli, sancendo che la prole è un privilegio o che andrebbe riservato unicamente agli eterosessuali. Ancor meglio se bianchi e di destra.
Quindi non stupisce sia arrabbiato con la ministra Roccella, urlano che lui non vuole alcuna "sanatoria" per i figli già nati o tutti i suoi sforzi per danneggiare quelle vite si rivelerebbero vani. Ma dato che dire le cose per ciò che sono pare brutto, il fondamentalista si inventa che i gay sarebbero egoisti a voler prendersi cura di quei bambini che lui vorrebbe imporre a donne che hanno deciso di non averli. Racconta che lui non vedrebbe problemi nel cercare di complicare la vita di quei bambini facendo sì che per ogni banale azione di debba passare da un tribunale. Ed ovviamente dice che sarebbe a "tutela die bambini" che lui vorrebbe provarli dal diritto all'eredità, dall'obbligo di sostentamento per uno dei genitori o di non perdere la cittadinanza se il genitore biologo non è italiano.
A sto punto potrebbe anche dire che era per il bene delle bambine ucraine che Putin le faceva stuprare dai suoi militari di leva, dato il livello di mistificazione a cui si è spinto. Ed è oltre il ridicolo il suo dire che quei bambini andrebbero tolti a chi li sta crescendo per essere consegnati a madri surrogate che hanno la benché minima intenzione di prendersene cura. Il fine? Sostenere che non possano esistere bambini senza un padre uomo e una madre donna, a meno che il padre non sia eterosessuale e decisa di abbandonare i figli (ma in quel caso lui non solleva obiezioni). E chissà se la sua teoria lo porterà a sostenere che in caso di stupro la donna dovrebbe far crescere il figlio dallo stupratore perché Coghe sostiene che a contare sia solo il legame biologico.
Ovviamente ignorando le mamme lesbiche dato che lui ha basto la sua intera propaganda sull'invasarsi he la GpA avrebbe a che fare con gli affitti e con l'equo canone, scrive:
In sintesi, a Jacopo Coghe di quei bambini non frega nulla. Per lui sono solo oggetti da sfruttare per il suo lucroso business fondato sull'introleranza.