Adinolfi e la sua surreale difesa del turpiloquio sessista di Sgarbi


Verrebbe da pensare che Mario Adinolfi sarebbe disposto a dire qualunque cosa pur di mendicare visibilità, ma pare surreale il suo tentativo di difendere il turpiloquio sessista di Sgarbi attraverso paragoni al limite del ridicolo. Evidentemente incapace di comprendere la differenza tra una serie di Netflix e un incontro in un museo pubblico finanziato dallo Stato, scrive:



Il bello è che sostiene di aver riflettuto prima di scrivere quelle parole.
1 commento