Il leghista La Porta elogia una Meloni che parrebbe strumentalizzare la figlia minorenne


Il leghista Giorgio La Porta sostiene che Giorgia Meloni sarebbe una brava mamma perché, a bordo di un lussuosissimo pagato dai cittadini, ha trovato il tempo di mettersi in posa per farsi scattare una fotografia studiata nei minimi dettagli che le fosse utile a fini di propaganda elettorale una volta che avesse sbattuto la minore sui suoi camali social.



Non si capisce cosa renda La Porta così orgoglioso. Ci sono milioni di padri e di madri che si prendono cura dei propri figli senza strumentalizzarli. E neppure pare essere così difficile essere madri in business class mentre si ricevono decine di migliaia di euro di stipendio mensile, un vitalizio che assicurerà ricchezza durante la terza età e un fidanzato che ottiene programmi televisivi perché sta con lei.
Forse La Porta dovrebbe congratularsi con le madri che crescono figli von 800 euro al mese, magari pagati con quei voucher incentivati dalla Meloni. Ma, soprattutto, senza strumentalizzarli.

Eppure non ci pare che il leghista si altrettanto orgoglioso per madri che muoiono di sete dopo aver affrontato il deserto a piedi mentre la "mamma" che si prende cura della figlia in business class cerca di impedirle di poter dare un futuro a quei bambini. O di quei papà che col figlio hanno rischiato la morte per cercare un futuro, anche se Il Giornale dice che quelle famiglie sarebbero una rottura di scatole agli occhi di vota la "mamma" meloni:



Ci dica La Porta, cosa avrebbe la meloni più di loro, oltre ad avere una vita più agiata, più soldi, più privilegi e molto astio nei loro confronti? Eppure il sistematico uso della figlia da parte della meloni è una costante, probabilmente frutto di un calcolo di cosa faccia breccia nel suo elettorato:



Ovviamente la stampa di destra sostiene che strumentalizzare una minore sia un dispetto alla sinistra, in quella loro che presentare tutto come un insulto a chi non la pensa come loro porterebbe voti. E così Ginevra diventa in oggetto da propaganda, da mostrare e usare per il proprio profitto.
Perché qui il problema non è che si sia portata la figlia, ma che abbia studiato uno scatto che li ha diffuso in quello che lei ha deciso dovesse dato in pasto ai giornali.

Eppure Famiglia Cristiana sosteneva che la signora Meloni fosse molto attenta alla privacy della figlia perché scriveva lettere ai giornalisti vietandogli di fotografarla:



Peccato che queste immagini, come molte delle precedenti, siano state diffuse proprio dalla Meloni. E se è vero che lei non vuole neppure che i giornalisti documentano i suoi gesti preferendo far confezionare immagini e filmati al suo ufficio stampa, riguardo alla minore pare che sia lei a continuare a pubblicare scatti.
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