Pillon chiede alle "siniste femministe" di aiutarlo a discriminare le ragazzine nelle scuole


L'ex senatore leghista Simone Pillon continua a far leva sul pregiudizio e sull'egoismo per sostenere che le donne dovrebbero unirsi alla sua crociata omofoba. E così si appella a quelle "femministe" che lui vorrebbe recludere in cucina a fare come quella Terragni che tanto si è adoperata per aiutarlo a limitare i diritti altrui e a imporre il patriarcato.
Ripetendo sempre le stesse cose, urla che se lui giura che una donna statunitense vincerebbe perché trans, allora bisognerebbe negare dignità alle studentesse trans italiane e infliggere loro violenze ideologiche che lo renderebbero felici.
Peccato checil nesso tra gare sportive e il rispetto che gli studenti hanno di ricevere in classe non paiano avere nessi. Eppure lui scrive:



Ovviamente irride anche il contrasto al sessismo, prendendo in giro chi contesta che il maschile debba prevalere sul femminile. Sottolinea poi che lui odia le donne di sinistra (insultandole) perché non si fanno chiamare maschi come il signor Meloni e il signor Venezi che ben esprimono la loro adesione al sessismo di destra, dove la donne è tr*ia e il maschio è dongiovanni. Dove la donna è p*ttana il maschio è donnaiolo. Dove la donna è debole e il maschio è predatore.

Insieme a Gandolfini e a Maurizio Belpietro, Pillon critica anche il nuovo contratto della scuola che non discriminerà i professori trans. Il solo pensiero che i ragazzi non siano invitati a bullizzate i docenti lo fa schiumare di rabbia. E così sono ricorsi al loro solito benwlteismo, urlando che la tutela dei lavoratori non sarebbe una priorità. Infatti le loro priorità sono le targhe alle biciclette, i rave party e la depenalizzazione dell'abuso d'ufficio...
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