Sbugiardata dalla scienza, Provita Onlus cerca di diffamare l'Ordine degli Psicologi dell'Emilia Romagna
L'ideologia promossa da Jacopo Coghe vede nella scienza un serio nemico, dato che un business fondato sul pregiudizio si trova irrimediabilmente a scontrarsi con una realtà neutrale a lui sgradita. E così, oggi troviamo la sua organizzazione forzanovista pronta a dichiarare guerra all'ordine degli psicologi dell'Emilia Romagna (ma solo dopo aver insultato quelli della Lombardia).
In uno di quei loro soliti articoli di propaganda omofoba, scrivono:
Se c’è una categoria professionale che pare saldamente sbilanciata in favore del progressismo, questa è senza dubbio quella degli psicologi. Un’indagine effettuata qualche anno fa su 800 psicologi aveva rilevato come appena il 6% di essi si dica pienamente conservatore. Una minoranza ridottissima. Tutto questo, ha denunciato Peter T. Coleman, docente di psicologia Columbia University, «solleva preoccupazioni sulle nostre capacità come ambito di lavorare in modo costruttivo, empatico e terapeutico con ampi segmenti della popolazione». Sacrosanto. Eppure tale sbilanciamento, a distanza di anni, pare essere lontano dall’essere sanato, anzi. Risulta rafforzato, come mostrano riscontri anche italiani.
In realtà tale affermazione pare delirante. Perché il loro ritenere che le convinzioni politiche possano avere influenza sulla realtà scientifica delle cose pare oltre il surreale. Infatti la scienza non è opinione, ma dimostrazione.
Lamentando che l’Ordine degli psicologi della Lombardia «ha aderito al Milano Pride» come se tale atto dovuto dovesse essere condannato, si inventano che «sono in programma o sono stati da poco tenuti nuovi corsi in salsa gender per gli psicologi del Belpaese. Tra questi, merita un richiamo l’iniziativa a cura dell’Ordine degli psicologi dell’Emilia Romagna dal titolo Identità di genere e orientamento sessuale: aspetti psico-sociali nei vari contesti di vita».
Insomma, prima citano il Milano Pride e poi attaccano glie emiliani in quel minestrone ideologico che guida la loro propaganda, incessantemente basato sul cavalcare la truffa "gender". Ed è con toni al limite del diffamatorio che proseguono:
Si tratta di un ciclo di tre incontri che intende – almeno questo recita il sito - «offrire una panoramica aggiornata e basata sui dati scientifici in merito alle differenze di identità di genere e di orientamento sessuale». Ora, chi legge «una panoramica aggiornata e basata sui dati scientifici» si aspetta, giustamente, un corso di altissimo profilo, super partes ed equidistante. Peccato che purtroppo pare così non sia. Infatti, se si vanno a spulciare i contenuti di questi tre incontri – aventi a tema famiglia e scuola, scuola e lavoro ed equità ed inclusione – l’equidistanza non sembra affatto essere stata garantita. Lo si capisce non solo dal tenore pro gender dei corsi, ma pure dal fatto che l’iniziativa è stata curata in collaborazione con il Cassero, che è il comitato provinciale Arcigay di Bologna.
Con buona pace per Jacopo Coghe, nessuno sostiene che la scienza dovrebbe essere tenuta "equidistante" dal pregiudizio da lui promosso. Quindi, o lui propone dato scientifici a sostegno delle truffe ideologiche che promuove o è doveroso che le sue idee siano ignorate perché prive di fondamento ideologico.
Avvezzi a cercare di diffamare tutti, tentano di diffamare l'Ordine degli psicologi proponendo le loro accuse di "blasfemia" verso il cassero:
Lo stesso Cassero, per capirci, era finito al centro delle cronache per eventi blasfemi, qualche anno fa, dove c’erano tre uomini travestiti da Gesù che mimavano pratiche sessuali con una grossa croce.
In realtà la procura ha archiatro la denuncia che ai tempi fu sporta dall'organizzazione forzanovista, quindi il loro sostenere accuse smentite della procure pare rasentare il reato di di diffamazione. Ma frali infuriare è come l'ordine degli psicologi li abbi asbuguardati:
Non è finita. Tornando al materiale distribuito nel corso per psicologi, per quanto riguarda l’ambito scuola si sono fatti espliciti riferimenti all’associazione Pro Vita & Famiglia, mostrando alcune documentazioni della stessa onlus ed etichettandola come «movimenti anti gender», che sarebbe caratterizzata dalla «paura della teoria gender».
Arrabbiati perché la scienza smentisce i loro articoletti, è con la loro solita violenza e prepotenza che l'organizzazione pare voler diffamare l'Ordine degli psaicologi:
Può davvero dirsi «una panoramica aggiornata e basata sui dati scientifici» sull’identità di genere e sull’orientamento sessuale una iniziativa che veda la collaborazione del Cassero e che sia così orientata da attaccare un’associazione che la pensa diversamente? Secondo l’Ordine degli psicologi dell’Emilia Romagna, a quanto pare, sì. Ci sia però permesso di esprimere qualche dubbio sulla portata dell’effettiva scientificità di incontri dove vengano veicolati contenuti come quelli poc’anzi richiamati e realizzati in collaborazioni con realtà che promuovono le loro istanze, certo, ma che con la serietà della ricerca scientifica, ecco, non hanno tanto a che vedere. Per usare un eufemismo, s’intende.
Speriamo vengano denunciato per diffamazione aggravata.