A Milano ripartono le trascrizione dei figli nati all’estero con due papà


Il sindaco Beppe Sala ha annunciato che il Comune di Milano potrà «finalmente riprendere la trascrizione degli atti di nascita dei minori nati all’estero con due papà, anche se con solo l’indicazione del genitore biologico».
La decisione deriva dal quesito che il comune di Milano ha posto al ministero dell’Interno dopo lo stop forzato ai riconoscimenti dei bambini e delle bambine delle coppie omogenitoriali. Se ovviamente è deprecabile che Giorgia Meloni svogliare rendere orfani i figli sgraditi alle lobby filo-russe, Sala ha cercato di salvare almeno il salvabile: «Noi chiedevamo al governo di poter trascrivere in anagrafe gli atti di nascita dei bambini con due papà, quanto meno con il nome del genitore biologico, per evitare che il minore si ritrovasse in Italia nella nostra città senza nessun atto che certificasse il legame con la famiglia d’origine».

Anche Gaia Romani, assessore all’anagrafe del comune di Milano, ha spiegato che l'omofobia delle destre colpisce soprattutto i bambini: «I Comuni hanno più volte denunciato problemi estremamente concreti, dall’impossibilità di avere la carta di identità e il certificato di residenza, agli ostacoli connessi nell’accesso alle graduatorie degli asili, perché non risultavano residenti nel territorio milanese. Un’evidente e insostenibile discriminazione in primis per le bambine e i bambini».
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