Borghi vuole monetizzare le polemiche che crea sui social


Il leghista Borghi annuncia che lui monetizzerà i suoi tweet, così che l'indignazione suscitata dal suo negazionismo verso ogni forma di inquinamento possa aumentare i suoi introiti.



Se è preoccupante si debba aver paura a contestare un politico perché si finirebbe col dargli soldi e finanziare il suo partito di estrema destra, interessate è come la Lega si vanti del voler chiedere denaro ad un tizio che ha avuto figli mediante GpA ma che Pillon non dice sia un "trafficante di esseri umani" in quanto ricco eterosessuale di destra. Ne deriva che, prendessimo per buone le loro definizioni, Borghi si farà finanziare da chi "compra i bambini" e viola quel "reato universale" che l'estrema destra italiana si è inventata.

Se Borghi può confidare nell'immunità parlamentare, sottolinea come sia sua prassi denunciare chi lo contesta sperando di tramutare in ulteriori introiti l'esasperazione di chi già deve pagargli uno stipendio altissimo:



Quindi, chi non rischia di essere querelato pe ril dissenso non potrà esprimere dissenso se non vuole foraggiare le casse della Lega, peraltro in deficit nonostante i 49 milioni che hanno illegalmente sottratto agli italiani.
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