Donzelli sta con Vannacci


Giovanni Donzelli di Fratelli d'Italia sta con il generale della Folgore che pubblica inaccettabili libri che trasudano di omofobi, razzismo e xenofobia. In un attacco al ministro Crosetto (sempre di Fratelli d'Italia) si è lanciato nel sostenere che «in un mondo libero si scrive ciò che si pensa. Se stabilissimo che compito della politica è decidere la bontà delle idee sarebbe la fine della democrazia».
Quindi immaginiamo che Donzelli non avrebbe problemi con un prete che dovesse pubblicare un libro in cui tentasse di sostenere la bontà della pedofilia. E magari neppure avrebbe problemi neppure se qualcuno scrivesse libri in cui si sostiene che qualcuno dovrebbe ammazzarlo. Perché se tutto può essere detto, allora dovrebbe valere per tutto.
Il coordinatore di Fratelli d'Italia ne ha approfittato anche per il solito show vittimistico, urlando contro le opposizioni: «Ma cosa vogliono? La lapidazione in piazza? Il rogo dei libri che non condividono? Il gulag delle idee che non corrispondono alle tante correnti con cui litigano?». Insomma, per lui la vittima sarebbe chi ha attaccato altri gruppi sociali e non chi ha subito inaccettabili insulti da una persona che viene pagata dallo stato.

Le opposizioni commentano: «Secondo lui chi ha ruoli di responsabilità nello Stato può dire qualsiasi cosa, offendere, ignorare diritti, fare proclami razzisti e omofobi. Parla di Costituzione, ma forse non l'ha neanche letta. Non sorprende che sia questa la concezione della democrazia del dirigente di FdI. Parole di cui dovrebbe solo vergognarsi. Sappia Donzelli, che ci batteremo sempre e strenuamente perché l'Italia non torni indietro nei valori democratici e che anzi vada avanti combattendo nostalgici e retrogradi", dice Silvia Roggiani, segretaria di presidenza del gruppo Pd alla Camera.

Su Twitter il dem Alessandro Zan scrive: «Il delirio di Donzelli su Vannacci sconfessa Crosetto. Per Fratelli d'Italia nessun problema se un generale in servizio sputa odio misogino, razzista, omofobo, per loro il problema è il Pd che chiede sia rispettata la Costituzione. È questa la linea del partito di Giorgia Meloni?».
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