Porro e Belpietro attaccano le leggi europee contro pedopornografia e fake-news


Nicola Porro elogia una Giorgia Meloni che si inventa "reati universali" con cui rendere illegali le famiglie nate all'estero nella legalità. Ma poi si arrabbia con l'Europa, sostenendo di vedere "censura" in una legge europea che rende illegale online ciò che è illegale nella vita reale, al fine di contrastare pedopornografia o terrorismo, odiatori e prodotti illeciti, come contraffatti o pericolosi, offerti online.



Sul suo sito, Porro sostiene che Maurizio Belpietro sia molto arrabbiato per quella legge, temendo possa limitare la diffusione di fake-news. E così scrive:

Tuttavia, non tutto è oro ciò che luccica. Vi sono infatti aspetti preoccupanti che riguardano la possibile futura censura dell’informazione online. Come denunciato da Maddalena Loy, alcuni degli articoli che costituiscono il DSA suggeriscono che potrebbero essere imposti limiti di natura politica, travestiti da istituzionali, sulla libera circolazione dell’informazione. Di fatto, ciò che sarà considerato “vero” non corrisponderà necessariamente alla realtà dei fatti, ma piuttosto a quello che organismi sovranazionali decideranno che lo sia.

Il loro timore è che sarà più rischioso cercare di fare soldi facili diffondendo complottismi o notizie false:

Più preoccupante ancora è il fatto che le sanzioni per i contravventori saranno severe, con gli utenti a rischio di sospensione dopo un solo avvertimento e le aziende che diffondono contenuti valutati come “falsi” o “fuorvianti” a rischio di riduzione degli incentivi finanziari.

Il fatto che Porro definisca "censura" il contrasto alla pedofilia e alle fake news non pare fargli onore.
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