Aggressione omofoba a 4 ragazzine a Cava Manara: «Lesbiche di mer*a, vi ammazzo»


Nell'Italia del generale Vannacci, un 47 si è sentito legittimato ad aggredire quattro ragazzine tra i 12 e i 15 anni nel bel mezzo della sagra paesana. Prima gli ha urlato contro: «Lesbiche di mer*a, vi ammazzo». Poi ha iniziato a spintonarle e sputargli addosso.
I fatti sono avvenuti a Siamo a Cava Manara, in provincia di Pavia. Tra le 22:30 e le 23:00, il violento ha iniziato ad insultare le ragazze prima di passare alla violenza fisica. In particolare, si sarebbe accanito sulla più giovane delle quattro, di soli 12 anni.
Secondo quanto riporta l'associazione Coming-Out, “le molte persone presenti non hanno reagito, qualcuno si è limitato a riprendere la scena con lo smartphone, fino a quando una donna, Chiara Piccoli, residente poco lontano, è intervenuta interponendosi tra l’aggressore e le vittime, fermando l’attacco. L’uomo le ha sferrato dei pugni che l’hanno fatta precipitare a terra. A quel punto, Chiara, prima di essere portata al pronto soccorso, ha chiamato le forze dell’ordine. Nel frattempo è intervenuta la polizia locale”.

Davide Podavini, presidente di Coming-Aut, commenta: “Solidarietà alle giovanissime vittime dell’aggressione, che sono state marchiate come lesbiche e in quanto tali considerate meritevoli di manifestazioni d’odio, di violenza fisica e verbale. Ancora una volta di fronte allo sguardo indifferente di chi era presente. E un sentimento di gratitudine per Chiara Piccoli, che ha avuto il coraggio di intervenire, a rischio della sua incolumità, per fermare l’attacco. Anche a lei tutta la nostra solidarietà per la violenza subita. Episodi che si ripetono – e sono pochi quelli noti, quelli che entrano nella disponibilità del dibattito pubblico e dunque di una riflessione collettiva: ci restituiscono l’urgenza di strumenti di cultura e conoscenza, che permettano a coloro che esprimono una visione omolesbobitransfobica della persona e della società, di fare i conti con la realtà e superare le azioni violente con i valori del rispetto e dell’eguaglianza. E servono strumenti di conoscenza anche per chi si trova ad assistere ad atti come quello di Cava Manara: le nostre strade e le nostre piazze saranno luoghi sicuri quando tutte e tutti noi che le attraversiamo sapremo riconoscere la violenza come tale, e riconoscendola, sapremo contrastarla collettivamente”.
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