Attacchi a donne e diritti civili al congresso identitario di Pillon


Gli ospiti del convegno identitario organizzato da Pillon ad Assisi chiedendo un'Italia omofoba, che privi le donne da ogni diritto di scelta e imponga la sistematica discriminazione delle persone trans. In particolare, vogliono aiutare Fratelli d'Italia ad impedire le carriere alias che permettono agli studenti trans di ottenere pieno rispetto nelle classi.
Inoltre, dopo aver attaccato i diritti della comunità LGBT e dopo aver attaccato anche il diritto all’aborto, Pillon annuncia che la la sua estrema destra vorrebbe mettere in discussione anche il diritto al divorzio, ossia un diritto conquistato ben 50 anni fa. In pratica, vorrebbero riportarci indietro nel tempo attaccando e vandalizzando ogni conquista civile.

Il signor Brandi, presidente dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus, è intervenuto dichiarando:

Trans-umano e disumano sono l’illusione di poter cambiare l’uomo con una mutazione antropologica per arrivare ad un post-umano, ai robot. È la strategia del potere perché persone senza sentimenti, senza anima e senza coscienza sono manipolabili come burattini. Questo modus operandi si vede anche nell’informazione, che ha lo stesso obiettivo: veicolare solo ciò che fa comodo e soltanto quello che serve per esercitare il potere sui cittadini.

Detto da chi vorrebbe imporre le sue regole e i suoi dogmi agli italiani, fa quasi sorridere. Eppure è quanto ha sostenuto al fianco di Nausicaa Della Valle, ossia l'ex giornalista di Quarta Colonna dice di essere stata "guarita" dall'omosessualità dopo aver conosciuto Gesù.

La signora Frullone, co-fondatrice delle Sentinelle in piedi ha aggiunto:

Vogliamo la desacralizzazione dell'aborto, considerato un dogma. L'ospedale Sant'Anna di Torino, settimane fa, ha organizzato uno spazio per fornire aiuto alle donne che, di fronte all'ipotesi di un aborto, vogliono ripensarci o capire meglio se interrompere la gravidanza o accogliere una vita. Ebbene, si è scatenato un vespaio. Mi sembra esemplificativo dei tempi che stiamo vivendo. Oggi parliamo di sacralità della vita ma nella società attuale ad essere sacro è l'aborto, è una sorta di dogma del neo-paganesimo sul quale non si può dire nulla, figuriamoci contrastarlo. I titoli, soprattutto dei giornali italiani, dopo il ribaltamento della “Roe vs Wade” sono stati apocalittici. E’ tempo di desacralizzare l'aborto. Voglio avere la libertà di dire che la 194 è iniqua, di dire che se ne vuole l'abograzione, di dire che sono contraria all'aborto. Come ogni legge la 194 non è scritta sulla pietra e l'esperienza americana lo insegna.

Insomma, si dice infastidita da chi non cerca di colpevolizzare le donne che cercano di abortire e sogna giudici trumpiani che vietino il diritto di scelta alle donne. E con lei, anche Costanza Miriano ha auspicato che le donne possano essere costrette con la forza a partorire contro la loro volontà.

Non è andata meglio con Boerner Faccio, per il quale il rispetto costituirebbe un affronto:

Il politicamente corretto è in realtà un essere contraddittorio e per i giovani è un modo per andare contro quella che pensano essere la massa, ma in realtà è proprio questo che è diventato massa. Pensiamo addirittura che negli Usa la parola “woke” ora si usa per identificare un “criticone”. E’ un problema perché la società attuale sta insegnando ai giovani ad essere contro tutto, ad criticare chiunque la pensi diversamente. Ed ecco quindi che si arriva all'estremo che è la cancel culture. Il pericolo più grande, però, lo corriamo noi cristiani quando siamo troppo “pigri” e quasi ci vergogniamo ad agire. Dobbiamo svegliarci e intervenire di più, soprattutto sui social.

Lo ha sostenuto durante il comizio “Le ideologie e i giovani: gender, woke e molto altro” organizzato insieme a Gianfranco Amato. Ed è quest'ultimo ad aver attaccato la carriera alias nelle scuole:

Non sono ammessi cambiamenti, aggiunte o rettifiche del nome se non nei modi e nelle formalità previste dalla legge. Questo dice il nostro ordinamento quindi semplicemente la Carriera Alias è illegale. Ma allora perché sta dilagando nelle scuole? Si vuole sdoganare la teoria gender partendo dall'ambito scolastico e accademico per introdurla in tutti gli altri ambiti e quindi nel diritto. La Sinistra che vuole tutto ciò non ha i numeri per farlo in Parlamento quindi vuole far passare l'ideologia gender attraverso altri canali secondari.

Peccato che chiamare al maschile una donna sia violenza, anche se a loro piace raccontare che la violenza sia un dispetto alle sinistre.

Durante l'incontro tra Pillon e Maria Rachele Ruiu sul tema “Famiglia società naturale fondata sul matrimonio”, hanno dichisrato:

Abbiamo il matrimonio religioso concordatario, quello civile, la convivenza, la convivenza di fatto, le unioni civili ma tra tutte queste non ce ne è nessuna davvero indissolubile. Neanche quella contratta in Chiesa. Oggi i giovani sono consapevoli che se solo lo si vuole si può cambiare moglie o marito quasi più facilmente che cambiare operatore telefonico. Tutto questo ha una ragione politica e culturale. Addirittura fin dalla Rivoluzione Francese è nata la cultura secondo la quale l’indissolubilità del matrimonio contrasta con la libertà umana. Io mi chiedo, è giusto questo? Ci sono in gioco vite umane. Dunque una proposta provocatoria è quella di voler avere riconosciuto dallo Stato il proprio diritto a poter contrarre un matrimonio indissolubile, solo per chi lo vuole.

Peccato che chi non vuole divorziare già possa farlo e fa sorridere il loro sostenere che qualcuno voglia unioni rese "indissolubili" dallo stato. E per Gotti Tedeschi i problemi dell’Occidente nascerebbero dal crollo delle nascite:

Tutti i problemi economi, finanziari, morali, sociali sono collegati al tema delle nascite. Negli anni ’70 solo ed esclusivamente nel mondo Occidentale iniziano ad interrompersi le nascite. L’Occidente è rimasto da allora a 1 miliardo di persone, chi è cresciuto esponenzialmente è stato solo il resto del mondo. Negli ultimi 50 anni siamo diventati consumisti per tenere alto il Pil affossato dal crollo delle nascite e quindi da meno cittadini che possono spendere. Da questo deriva meno potere di risparmio e quindi meno potere d’acquisto per coppie e famiglie, con la conseguenza di tassi di interesse più alti e impossibilità di pensare con sicurezza al matrimonio e a creare una famiglia. Persino i problemi dell’ambiente sono legati alla mancanza di nascite: si inquina di più in Occidente dove si consuma e si inquina di più in Asia dove si produce a basso costo. Possiamo dire, in definitiva, che gli ultimi 50 anni dell’Occidente hanno dimostrato che solo facendo figli ci si arricchisce e si cresce. Il problema, dunque, non è economico ma culturale. Infatti, soprattutto in Italia, tutte le misure solamente economiche come i bonus bebè non hanno fatto rialzare la curva del tasso di natalità.

Quindi i figli servono per profitto e non per formare famiglie? Per loro, la vita ha valore solo se porta fatturato?
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