Carollo insiste: sostiene che i gay siano estranei alla "prospettiva divina"


Il pastore evangelico Luigi Carollo pare peccare di superbia mentre si erge a detentore della "prospettiva divina" delle cose. Peccato tutto faccia pensare che l'evangelico stia semplicemente bestemmiando il nome di Dio per infilargli in bocca la sua ideologia da seguace di Vannacci.
La sua teoria è che, tra fame, guerre, ingiustizie sociali e malvagità varie, la principale preoccupazione di Dio sarebbe quella di impedire che due gay che si amano possano vivere in santa pace la loro vita. Ed urla anche che lui esige si dica che chi non è espressione dei suoi pruriti sessuali vivrebbe nella menzogna:



Se l'accusa di "egoismo" pare scopiazzata dalla peggior propaganda neofascista, è curioso che il pastore non si interroghi sull'egoismo di chi sostiene che orientamento sessuale e colore della pelle siano un merito.
A questo punto, possiamo ritenere "non attendibile" il suo sostenere che Dio sia omofobo ed espressione di ogni suo pregiudizio?

Aizzati alla discriminazione dal pastore evangelico, è tra i commenti che i suoi scrivono:



Quindi, da acquirenti dei libri di Vannacci che guardano con ammirazione verso Mosca, si dicono certi che il maggior disastro della società sarebbero due uomini che si amano. Non le guerre, non i preti pedofili, non il turismo sessuale.. il disastro sarebbe l'amore.
Credono anche che basti auto-percepisci "cristiani" per poter parlare per contro di Dio, urlano che loro avrebbero deciso che Dio non possa benedire o approvare un amore che non piace alle lobby di estrema destra. E quando una persona dichiara che altre persone non arriverebbero da Dio perché non piacciono a Vannacci, forse dovrebbe rivedere le sue convinzioni di fede.
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