De Carli contro il Brianza Pride: «Siamo contrari a queste manifestazioni»


Il partito omofobo di Mario Adinolfi pare molto contraddittorio. Se il loro leader sostiene che le famiglie gay non dovrebbero essere riconosciute nel nome di Dio, poi pretende che lo stato riconosca quella sua seconda moglie che per la Chiesa non è altro che una concubina. E mentre urla che bisognerebbe vietare l'autodeterminane dei malati terminali, sostiene che lui avesse ogni diritto di mettere a repentaglio la vita altrui rifiutandosi di vaccinarsi.
Ovviamente sostengono anche che il loro amato Vannacci abbia ogni diritto di dire che i gay non sarebbero normali o che le persone di colore non meritino di essere italiane, raccontandosi che l'istigazione alla discriminazione sarebbe "libertà di espressione". Ma poi sostengono che bisognerebbe vietare i Pride perché a loro non stanno bene che le vittime della loro propaganda possano rivendicare diritti:



Nell'articolo, il solito Mirko De Carli tenta di opporre le "famiglie" ai gay che in quelle famiglie ci nascono: «Siamo assolutamente contrari a questo tipo di manifestazione che non appartiene al sentimento popolare comune. Le priorità per le famiglie sono quelle di avere uno stipendio dignitoso di fronte all'aumento dei prezzi e avere l'opportunità di creare nuovi nuclei familiari. Invece siamo invasi da questa ideologia gender che cerca di trasformare quelli che sono solo dei desideri in diritti».

Secondo De Carli, dunque, i diritti civili sarebbero dei "desideri" a cui opposi in virtù di come lui veda "gender" ovunque. Ed ovviamente dice anche che le sue preoccupazioni sul prezzo della benzina dovrebbero venire prima del diritto all'esistenza delle persone a lui sgradite. Ma dato che lui desidera leggi che impongano i suoi simboli religiosi ai bambini, ci spiega che del prezzo della benzina viene dopo il suo desiderio di imporre crocifissi nelle scuole:



Il riferimento è alla proposta di legge leghista che multerà con mille ero chi non espone crocefissi, forse temendo possano fargli concorrenza nell'abiso propagandistico della religione.

De Carli sostiene anche che, contr una sinistra che difende il dritto di scelta, la destra dovrebbe sare voce ad un Adinolfi che vuole vietare le manifestazioni ed imporre crocifissi:



Che c'entra Cappato col Pride? E sta forse ammettendo che il suo partito è fi estrema destra anche se il suo capo negava tale evidenza?
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