Don Mirco Bianchi insulta i giornalisti che osano contestarlo


Don Mirco Bianchi, in qualità di parroco leghista di Gatteo a Mare, parrebbe trascorre intere giornate a insultare e perseguitare le persone lgbt e le loro famiglie. Dovessimo dar credito alle sue teorie, ogni sua vittima dovrebbe sentissi legittimata a «vendicarsi» per le sue violenze.
Per sua fortuna, la gente civile si limita a manifestare sdegno e repulsione verso le sue parole. E magari gettate evitano anche di irridere Gesù e di usarlo per vendetta come lui, dato che il suo promettere preghiere conto chiunque dissenta dalla sua ideologia pare implicare la volontà di usare la religione come strumento d'offesa.

Arrabbiato perché un giornalista ha osservato l'assurdità del suo tentare di incolpare i gay per gli stupri commessi da uomini eterosessuali, scrive:



In quella sua abitudine a lanciare accuse infondate, il parroco tenta poi di sostenere che sarebbe Berizzi a cercare di provocare «vendetta» da parte sua, anche se tale teoria pare oltre l'assurdo., Infatti non è chiaro perché sostenga che esprimere opinioni e manifestare il proprio diritto di critica vada ritenuto come un'aggressione verso le sue aggressione a persone che lui non vuole che siano libere di poter vivere la loro vita:



Lo slogan finale è quello die cristeros, ossia di una milizia armata che viene promossa dalla propaganda di estrema destra. Tanto bastrebbe a riconoscere la matrice ideologica del parroco.
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