Il vescovo Terni promuove la petizione no-choice degli estremisti di Ora et Labora. Esulta Pillon


Il vescovo Terni ha eccitato l'ex senatore leghista Simone Pillon, sostenendo che bisognerebbe scopiazzare le leggi di Orban al fine di torturare psicologicamente le donne che decidono di abortire su richiesta dell'organizzazione integralista Ora et Labora.



Ovviamente quello che vorrebbero far ascoltare non è un vero battito cardiaco, ma un rumore che viene percepito come tale. E quindi non pare si possa sostenere che mentire alle donne servirebbe a "consapevolizzare" su quello che Pillon vorrebbe fosse fatto con i loro corpi.

Naturalmente quello del vescovo di Terni, Francesco Antonio Soddu, non è un'opinione, ma un atto politico che usa il pulpito per promuovere una raccolta firme contro l'aborto organizzata da Ora et Labora, ossia il gruppo integralista che produceva i feti in plastica che Provita Onlus usava come gadget ai suoi raduni anti-gay.
In una lettera, pubblicata sul sito web della diocesi, il religioso ha rilanciato infatti l’iniziativa anti-abortista che propone di intervenire sulla legge 194 e rendere obbligatorio per il medico che visita la donna prima dell’interruzione di gravidanza “far vedere, tramite esami strumentali, alla donna intenzionata ad abortire, il nascituro che porta nel grembo”, nonché l’obbligo di “farle ascoltare il battito cardiaco”. Il vescovo sostiene nella lettera che “la finalità è di accrescere la consapevolezza della donna affinché possa decidere più liberamente e più consapevolmente se ricorrere o no all’aborto”.

Tra le omissioni, però, il vescovo non ha spiegato che dietro quella proposta c'è l'organizzazione no-choice e anti-gay di Celsi, qui ritratto durante la manifestazioni che lo portano davanti agli ospedali a molestare le donne che hanno deciso di abortire:



La deputata Elisabetta Piccolotti osserva come “purtroppo c’è una parte del paese che vorrebbe che le leggi dello Stato si fondassero su alcune convinzioni religiose invece di rispettare il pluralismo e quindi la libertà di scelta di ogni donna”. Il chiaro obiettivo dei fondamentalisti è quello di smontare la legge 194 e rendendo “un calvario psicologico” l'esercizio dei propri diritti. Il loro sogno è quello di promuovere i medici obiettori, chiudere i consultori chiusi, vietare le pillole ed obbligare le donne ad ascoltare i volontari delle associazioni no-aborto (finanziate dalle regioni).
Dall’Umbria di Pillon sono già arrivate alcune segnalazioni di medici che costringono le donne a sentire il battito del feto. Il certificato di interruzione di gravidanza infatti, può essere rilasciato solo dopo un’ecografia.
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