La surreale difesa di Giambruno da parte di suor Anna Monia Alfieri


È attraverso il sito di Nicola Porro che la solita suor Anna Monia Alfieri tenta di difendere le parole del compagno di Giorgia Meloni e il suo sostenere che la colpa degli stupri sarebbe di ragazze che non rinunciano a bere.



A detta della religiosa, il compagno della Meloni non va criticato per la sua colpevolizzazione delle vittime perché, secondo il teorema di Vannacci, tutto sarebbe "libertà di espressione" e "ognuno ha il diritto di esprimere la propria idea su un argomento". Peccato che suor Anna Monia Alfieri paia dimenticare che anche gli altri hanno il diritto di criticare simili affermazioni.

La suora sostenere poi che il compagno della Meloni abbia diritto di dire quelle cose perché a lei piace:

Conosco personalmente il giornalista Andrea Giambruno e lo ritengo una persona perbene, un uomo gentile che ha un’alta considerazione delle donne. Ricordo che, dopo una diretta de il Diario del giorno, invitò le colleghe della regia e la sottoscritta ad un aperitivo. Mi colpì positivamente il suo fare affabile ma profondamente rispettoso verso le colleghe, un comportamento che, a mia memoria, non ho incontrato così spesso in quegli ambienti.

Ed ancora, la suora sostiene che non bisognerebbe criticare quelle affermazioni perché in altri momenti Gimbruno non ha espresso plauso agli stupratori:

La frase oggetto di polemiche va collocata nel contesto di tutta la trasmissione, durante la quale non sono mancate, da parte del giornalista, parole forti di netta condanna nei confronti degli stupratori. Trovo, dunque, ingenerose le accuse rivolte al dott. Giambruno di aver colpevolizzato la vittima o, peggio, di essere un maschilista. Ho letto quelle parole come la reale preoccupazione di un padre che più volte mi ha manifestato il dispiacere di stare poco con la figlia per motivi di lavoro.

Quindi il fatto che Giambruno non stia con la figlia dovrebbe rendere accettabili quelle paole? Non contenta, la suora inizia così a dire che lei avrebbe paura di essere stuprata:

Io stessa che viaggio tanto per lavoro vorrei essere libera di prendere un treno alle 22 e tornare a casa all'una senza timore che mi accada qualcosa. Ma il realismo mi porta a fare i conti con il fatto che non vivo in un'isola deserta e quasi certamente a quell'ora in un vagone semi vuoto incontrerò un male intenzionato che potrebbe farmi del male. E allora, da persona adulta, scattano le leve della prudenza e di una libertà che, obtorto collo, devo limitare per non incorrere in una violenza. Non sono libera? Forse no. Ma la libertà presuppone responsabilità, oltre a un sano realismo.

In altre parole, sostiene che una donna che beve deve accettare di essere stuprata? E davvero la suora parla di crocifissioni, quando il compagno della sua beneamina ha fatto tutto da solo?
E davvero la loro difesa si basa sul dire che Giambruno debbs essere "assolto" perché, dopo una diretta de il Diario del giorno, invitò le colleghe della regia e non si comportò da lupo?
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