Provita Onlus si mette a raccogliere firme per Vannacci


Jacopo Coghe sostiene di voler "restare libero" di poter togliere la libertà agli atri. Dopo aver coniato quello slogan in difesa dei reati d'odio, lo ha usato per sostenere che loro dovrebbero essere lasciati "liberi" di imporci la loro famiglia unica, il loro genere unico e il loro pensiero unico.
E se nei mesi passati si vantò di aver convinto Fratelli d'Italia a ritirare il patrocinio al Pride perché a lui non stava bene che i manifestanti potessero esprimere le loro idee, oggi sostiene che il generale Vannacci avrebbe ogni diritto di poter sputare sui nostri principi costituzionali perché le destre approvano le tesi omofobe, xenofobe, razziste e misogine contenute nel suo scritto.

Sostenendo che il tizio che è sempre in tv a promuovere il suo libro sarebbe stato "censurato" anche se al centro di una sovraesposizione mediatica al limite dell'imbarazzante, scrive:



Il pretesto era quello di rilasciare una petizione a sostegno di quello che Vannacci sostiene sia un suo presunto "diritto all'odio":



Il link rimanda ad un articolo in cui l'organizzazione forzanovista scrive:

Quello che sta accadendo nei confronti del Generale Vannacci rappresenta una minaccia alle fondamenta della libertà in Italia.
Il Generale Roberto Vannacci, un pluridecorato dell'esercito, è diventato negli ultimi giorni il bersaglio dei paladini del politicamente corretto. Il suo crimine? Aver scritto un libro, “Il mondo al contrario”, in cui esprime la sua contrarietà al pensiero unico dominante (gender, lobby lgbt, ambientalismo, tasse, animalismo, ecc.).

Insomma, sono arrabbiati perché qualcuno esercita il suo diritto di critica e contesta le parole del loro beniamino, peraltro sempre in televisione a ripetere le sue teorie da bar. Ma la loro tesi è che non si possano contestare le loro idee perché la Costituzione non vieta di essere prepotenti:

Forse nel libro il Generale ha usato un linguaggio a tratti forte, non necessariamente condivisibile... ma la libertà di opinione e di espressione protetta dall'articolo 21 della Costituzione Italiana presuppone che i toni siano "condivisibili"? No!
Siamo arrivati al pericolosissimo punto per cui è lecito scrivere solo idee conformi al mainstream? Rimuovere dall'incarico un lavoratore per aver esercitato la sua libertà di espressione costituisce un pericoloso precedente che colpisce le opinioni di tutti.

Bhe, se un alto dirigente militare attacca i nostri principi costituzionali, non pare così strano possa essere rimosso dal suo incarico. Ma Coghe sostiene che sia lecito permettere ai militari di attaccare i principi della nostra Repubblica:

Dobbiamo agire immediatamente per fermare questa deriva liberticida prima che sia troppo tardi!
Firma subito questa petizione per ribadire il tuo NO alla dittatura del pensiero unico e per difendere la libertà di espressione sancita nell'art. 21 della Costituzione italiana. Invieremo la tua firma al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e al Ministro della Difesa, Guido Crosetto, per chiedere che venga rispettato il diritto di libertà di espressione del Generale e di ogni cittadino italiano.

A dirlo è un'organizzazione che chiede leggi che vietino alle persone trans di poter essere riconosciute e che invoca divieti alle famiglie non conformi al loro pensiero unico. Evidentemente ipotizzano una "libertà" a senso unico.
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