Carollo rivendica l'abuso ideologico dei bambini da parte degli evangeici


Il pastore evangelico Luigi rivendica con orgoglio l'uso della figlioletta come oggetto di propaganda ideologica. E dato averla marchiata con frasi a sostegno dei reati d'odio lo portò ad essere ospitato su Rete 4, chissà quale profitto spera di trarne dallo sbatterla per strada a chiedere che il suo papà la possa privare dai suoi diritti. Peccato potremmo chiederci cosa penserà una volta che crescerà e che capirà quali rivendicazioni sia stata costretta a sostenere:



Opinabile è il suo sostenere che la minore sia stata usata come "inno alla vita", dato che altri potrebbero vederla come un oggetto di repressione che è stata impiegata per sostenere che le donne stuprate vadano costrette con la forza a partorire per ordine di suo padre. E sinceramente stupri, aborti e situazioni difficili non paiono tematiche adatte a bambine di pochi anni.
Se non si capisce cosa c'entri la Cirinnà, dato che sarebbe veramente folle paragonare le unioni civili all'aborto, ribadisce il suo promuovere quel "noi contro loro" che fu alla base dell'intera propaganda nazifascista.

Con tutto il rispetto, a noi pare che una bambina abbia diritto a non essere usata ideologicamente. Poi, quando crescerà e comprenderà di cosa si sta parlando, potrà essere libera di decidere a stare dalla parte dei diritti o dei fondamentalisti che vogliono imporsi sul suo corpo. Ma costringerla ad esprimersi politicamente su temi inadatti alla sua età pare una vera e propria violenza.
E se lui pretende di poter fare quella roba lì, almeno la eviti di urlare "giù le mani dai bambini" contro i gay e contro chiunque voglia insegnare il rispetto e il contrasto al sessiamo nelle scuole, altrimenti il suo atteggiamento rischia di sembrare molto ipocrita.
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