Coghe calpesta le vittime del Medioriente per la sua squallida propaganda transfobica


Mentre infuoca la guerra in Medio Oriente, Jacopo Coghe pensa solo a quanto lui desideri contribuire alla sistematica discriminazione le donne trans.
Premesso che una donna trans è una donna e non certamente "un uomo che di sente donna" come lui ana ripetere per aizzare gli intolleranti alla discriminazione, il barbuto portavoce di Provita Onlus pare non aver capito nulla di ciò che critica. Infatti l'esistenza di donne trans lesbiche chiarisce quanta menzogna ci sia nel suo tentate di far credere ai suoi proseliti che il diritto di poter essere sé stessi sarebbe "un capriccio" di chi non subisce in silenzio le sue vessazioni. Perché se fosse vero il suo sostenere che contino solo i genitali e che null'altro contribuisca all'identità della persona, sarebbe folle che una donna nata uomo voglia essere riconosciuta come donna pur amando donne che avrebbe potuto conquistare con maggior facilità nel corpo di un uomo.

Naturalmente del tutto inopportuno è il suo sostenere che il contrasto all'odio potrebbe alla guerre tra i suoi colleghi integralisti, fermi restando che probabilmente è quanto afferma la sua organizzazione a rappresentare un "degrado ideologico assoluto":



Con buona pace per Coghe, non è che se lui rimugina su quanto lui detesti le persone lgbt sino da mattina sino a sera, ciò dovrebbe implicare che l'Onu non possa occuparsi di più di un tema alla volta. Possono tranquillamente occuparsi della situazione palestinese senza dover rinunciare a difendere le persone trans dalle aggressioni di Provita Onlus.

A dimostrazione del degrado ideologico assoluto promosso da Coghe, i suoi proseliti si divertno ad inventarsi che si sarebbe trans perché stupratori o satanisti:





Inspiegabile è come Coghe riesca a non vergognarsi nel vedere quali sono i frutti della sua promozione della discriminazione.
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