Il Governo Meloni punta a vietare i contenuti lgbt in Rai, scimmiottando l'Ungheria


La Rai di Giorgia Meloni non si limiterà a preferire l'amico personale della premier a Fabio Fazio, ma scimmiotterà l'Ungheria nel tentare vietare qualunque rappresentazione di persone lgbt sulla tv pubblica.
Dopo la pesca di Esselunga che piace ai divorziati di destra perché stigmatizza il divorzio, il Governo meloni sta studiando alcune modifiche al contratto di servizio della Rai per conformarla alla loro ideologia. In particolare, vogliono che l'articolo 29 della Costituzione venga reinterpretato per sancire che "naturale" debba essere ritenuto sinonimo di "eterosessuale", sostenendo che il divieto al matrimonio tra persone dello stesso sesso debba privare le famiglie gay dalla pari dignità che pretendono venga poi data ad una Meloni che non è sposata col padre di sua figlia.

Tra i 400 emendamenti presentati nella bozza di contratto, l'emendamento numero 5.29 (a firma Rosso, Gasparri, Dalla Chiesa, Orsini) prevede che la Rai si impegna a dare “una rappresentazione positiva dei legami familiari secondo il modello di famiglia indicato dall’articolo 29 della Costituzione”. Quindi fondata sul matrimonio:



La strada indicata dalla Merloni pare dunque chiara: lei vuole seguire le orme di Orban e portare il nostro Paese verso una deriva ungherese. E così, si stupra la Cotituzione per escludere tutte quelle famiglie gay che lei vuole abbiano pari dignità. E pazienza se lei è la prima a nonessere sposata.

Preoccupazione è stata espressa dall'Europarlamento, dove il gruppo Renew Europe ha chiesto una discussione urgente sulla "diffusione di leggi e propaganda anti-LGBTIQ+ da parte dei partiti e governi populisti in Europa".
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