L'ossessione degli evangelici per la bimba di Esselunga


Non ci risulta che il pastore evangelico Luigi Carollo abbia protestato quando il suo Salvini ha deciso di chiedere un riscatto ai migranti che non vogliono finire nei suoi campi di detenzione. E neppure ci risulta abbia detto nulla quando la sua Meloni ha deciso che i migranti minorenni saranno ritenuti tali solo se saranno in grado di provarglielo.
Stando a ciò che scrive, il pastore evangelico parrebbe interessato unicamente a Emma, ossia alla bimba di Esselunga che compra frutta fresca senza manco usare i guanti e gli appositi sacchetti. Tutto eccitato perché si è usato il vecchio espediente della narrazione dagli occhi dei bambini per attaccare il diritto al divorzio, oggi tira in ballo pure un avvocato:



Se non pare normale che nel mondo dei fan di Vannacci uno spot possa essere trasformato in motivo di guerriglia ideologica, con presidenti del consiglio e ministri della difesa pronti a entrare a gamba tesa sul tema, è abbastanza noioso che tutto venga ridotto al populismo più ìbecero.
Nessuno dice he divorziare sia bello, ma sostenere che il divorzio farebbe soffrire i bambini e dunque andrebbe abolito pare troppo semplicistico. Perché la mamma di Emma ha laciato il marito? Lui la picchiava? Non ce lo dicono. Evidentemente i motivi del divorzio non rientrano nel loro ragionamento. E neppure pensano a quel orrenda vita abbiano i bambini che devono assistere a genitori che litigano da mattina a sera.
Probabilmente i bambini soffriranno, ma basta questo a ritenere che non vada considerata l'ipotesi che possano soffrire molto di più se i genitori restassero assieme come vorrebbe Carollo?


Non va meglio sul sito dell'adinolfiniano Sabino Pacciolla, il qual repubblica una difesa dello spot da parte di tale Leonardo Lugaresi:

Perché ha colpito tutti? Io credo perché intercetta un dato di realtà. Dopo anni e anni in cui la pubblicità non fa altro che imporre, in modo martellante e ossessivo, una rappresentazione del tutto farlocca del mondo in cui viviamo, un semplice accenno alla realtà così com’è può avere un impatto dirompente. Sono anni che ci fanno mangiare “merda ideologica” mattino mezzogiorno e sera, imponendoci di accettare che il mondo, e in particolare la società italiana, sia quella roba che fanno vedere nei loro spot. Anche una massa di schiavi snervati dalla paura e ottusi dall’ignoranza come siamo ridotti noi, ad un certo punto non ne può più.

Ovviamente il fine è quello di sostenere che abbia ragione Salvini a voler rimporre per legge di quale sesso debbano essere i genitori, perché i figli non vogliono essere mati ma vogliono che si dica loro che il papà ha un pene e la mamma ha una vagina:

Ma ad un livello più profondo il dato di realtà è un altro, e riguarda i bambini. Questi insopportabili rompiscatole, che la cultura di cui la pubblicità è normale espressione detesta profondamente e che la demografia occidentale sta facendo di tutto per eliminare, esistono ancora (sempre meno, ma ci sono). E non solo esistono, ma resistono, cioè continuano imperterriti a venire al mondo con la stessa pretesa fondamentale di sempre: quella di avere un babbo e una mamma che stanno con loro. Questa istanza è universale, perenne, incontrovertibile: tutti i bambini vogliono questo e, nei primi anni di vita, si può dire che “si accontentano”, cioè vogliono solo questo. Non sono contenti di essere comprati da ricconi capricciosi che pretendono l’impossibile (cioè figli che non possono avere); non sono contenti di avere genitori che o non possono, poveretti, occuparsi di loro perché sono costretti a fare altro, oppure non vogliono, sciagurati, occuparsi di loro perché preferiscono fare altro; non sono contenti neanche di essere “amati separatamente”, e a volte in modo conflittuale, dal babbo e dalla mamma. Tutte cose che la “merda ideologica” di cui sopra ci obbliga a sostenere apoditticamente.

Insomma, a chi vita Salvini piace si dica che i divorziati come Salvini sono persone orribili che fanno soffrire i figli perché nella loro mente, quello diventa un pretesto per attaccare le famiglie ch esi amano ma che non piacciono a Pillon.


Update 02/10. Ormai fatichiamo a trovare un senso ai continui attacchi del pastore evangelico. Se a noi risulta che lo spot Esselunga parlasse di una bambina che soffre perché il suo papà e la sua mamma si sono separati, lui parla di una imprecisata "testimonianza" dei quello che lui sostiene sarebbe il "benessere familiare con mamma, papà, figli". Peccato che quelli siano gli stessi papà che rendono l'Italia il Primo Paese al mondo per turismo sessuale, ma non ci risulta che la pedofilia aiuti il benessere fisico delle minorenni che loro stuprano.



A questo punto non capiamo. Sta forse dicendo che a lui sta bene che Emma pianga davanti al reparto ortofrutta perché a lui basta che non abbia due mamme o due papà? Ma ha capito il senso dello spot e le critiche che ne sono seguite?
Ed esattamente, chi è che si sentirebbe "discriminati"? Quei gay che non hanno nulla a che vedere con la vicenda ma che lui cita in ogni suo messaggio? Oppure quei genitori che vanno condannati perché divorziati, ma poi vengono rivalutati se possono essere usati per incitare odio contro altre famiglie?
La sua concussione è che bisognerebbe riconoscere solo la famiglia che risulta espressione dei suoi pruriti sessuali da maschio che ostenta attrazione verso le donne. Peccato che il fatto che lui dica di non conoscer altri tipi di famiglia non paia una condizione sufficiente a sostenere che bisognerebbe vietare pe legge l'esistenza di quelle famiglie.
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