Provita Onlus espone bambini minorenni ai suoi manifesti omofobi


L'organizzazione forzanovista Provita Onlus risulta abbastanza noiosa nel suo continuare a ripetere che loro odiano la Disney perché a loro fa schifo chiunque educhi al rispetto al posto di promuovere la discriminazione. E se è pur vero che la loro organizzazione punta a danneggiare soprattutto i minori, a cui loro vorrebbero ad esempio negare una "carriera alias" nelle scuole, dovrebbe suscitare una doveria indignazione il loro aver esporto bambini di pochi anni al messaggio omofobo che hanno esposto davanti a Disneyland Paris.

Forse intenzionato a danneggiare l'immagine dell'Italia, Coghe ha anche cercato di promuovere a livello internazionale il suo orribile manifestino. Peccato che un signore barbuto che scrive "on the skins of children" non paia molto credibile:



Abbastanza schifosa risulta anche l'immagine che Jacopo Coghe ha imposto ai minori, dato che mostrare a dei bambini che vogliono vedere Topolino un'immagine basata su un immaginario simile parrebbe una vera e propria violenza sui minori. E neppure ga senso che si inventi che la Disney voglia tappare la bocca ai bambini, dato che è Coghe che vorrebbe negare loro il diritto di poter conoscere la diversita. Quindi, se Coghe vuole cercare di fare soldi facili grazie al business dell'omofobia, ci faccia almeno il piacere di tenere giù le mani dai bambini!

Nel comunicato stampa firmato da Jacopo Coghe, l'organizzazione forzanovista scrive pure:

La Disney ha ammesso di usare i suoi cartoni animati per promuovere una agenda gay verso il suo pubblico. Karey Burke, presidente della Disney’s General Entertainment Content, ha dichiarato di voler arrivare in poco tempo ad almeno il 50% dei personaggi LGBT. Inoltre lo scorso maggio è stata Main Sponsor del Roma Pride. La Walt Disney Company, nel ruolo importante che svolge presso il suo pubblico, soprattutto molto giovane, e incidendo sulla comunicazione, educazione e intrattenimento dei bambini, dovrebbe rimanere almeno neutrale di fronte a temi eticamente sensibili e divisivi, evitando di sostenere eventi e manifestazioni fondati su valori contrari a quelli di grande parte delle famiglie europee.

Se il suo auto-attribuirsi una presunta rappresentanza delle "famiglie europee" è un vecchio trucco per incitare gli intolleranti a sentirsi legittimati nella loro intolleranza, del tutto false sono le parole che Coghe mette nella bocca della Disney. Infatti Karey Burke disse che l’obiettivo dell’azienda era quello di arrivate ad un 50% dei personaggi televisivi legato a “gruppi minoritari“. Non unicamente lgbt+, come Coghe giura da anni.
1 commento