All'indomani dell'ennesimo femminicidio. Coghe promette guerriglia al contrasto al sessiamo nelle scuole


La quasi totalità dei messaggi di istigazione alla discriminazione pubblicato da Jacopo Coghe pare spazzatura. Infatti il barbuto portavoce dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus non ha mai chiarito che cosa sarebbero quella fantomatica "ideologia gender" o quel fantomatico "gender" con cui la sua organizzazione forzanovista tenta di spaventare gli ignoranti.
Dato che il benaltrismo è quasi una religione per ogni integralista di estrema destra, il barbuto portavoce pare anche voler incitare i suoi proseliti a sostenere che il benessere degli adolescenti e la loro protezione non sarebbe una priorità, perché tanto lui non è vittima di omofobia e lui pensa solo a ciò che gli porta profitto personale. E dunque, come i Jonny Stecchino, per lui l'unico problema è il traffico. Non i femminicidi. Non i bambini che muoiono in mare. Il traffico.



Come ci spiegano i suoi amici di CasaPound, all'integralismo organizzato non sta bene che il Comune investa nell'educazione e prometta «tematiche relative agli stereotipi di genere e all'inclusione»:



Forse Coghe punta ad un pubblico di analfabeti funzionali, ma non pare così difficile capire che gli «stereotipi di genere» indicano il contrasto al sessismo. Quindi una donna non deve stare in cucina perché donana e un uomo non la può picchiare perché porta i pantaloni. Ed è grave che Coghe si lamenti di chi vuole contrastare il sessiamo all'indomani dell'ennesimo femminicidio, quasi volesse far finta che quell'educazione non avrebbe potuto salvare la vita a tante donne.
E non meno aberrante sarebbe l'ipotesi per cui Coghe lui si opponga all'inclusione, dato che mettersi a strillare che lui esige che i bambini siano indottrinati al pregiudizio e alla discriminazione non farebbe altro che confermare l'ipotesi che la sua organizzazioni stia operando in contrasto con i valori costituzionali e in clima di evidente minaccia alla nostra società.
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