Evangelici e organizzazioni forzanoviste fanno branco contro Geena Rocero


Ci spiace per il pastore evangelico Luigi Carollo, ma Geena Rocero non si chiama Ciccio. Si chiama Geena.
Sarà che il pastore voleva offendere e che non pare aver remore nell'offrire falsa testimonianza allo scopo di istigare alla discriminazione, ma il suo atteggiamento pare più degno ad un bulletto delle medie che ad un signore che ha deciso di aprirsi una sua "chiesa" per entrare nel business della religione. E chi dice che essere buoni sia una colpa non dove aver capito molto di ciò che è scritto nei Vangeli.

Urlando che lui esige che agli altri sua imposto il sesso registrato alla nascita, è con i suoi soliti toni rabbiosi che il proprietario della Sabaoth Church di Modena scrive:



Incitati dal pastore a dare libero sfogo ai loro pregiudizi, i seguaci di Carollo si affrettano a citare il nome di Dio invano mentre ignorano l'invito di Gesù ad evitare giudizi:



Naturalmente il mondo non finirà perché qualcuno non ha subito la loro discriminazione. E probabilmente Dio dovrebbe illuminare le loro menti per salvarli dal degrado che parrebbero ostentare attraverso simili messaggi. Ma di certo pare grave che un pastore paia così ossessionato dal desiderio di fare del male agli altri pur di sostenere dal suo pene e dalle sue pulsioni sessuali dovrebbero derivare privilegi sociali.

Cone era facilmente intuibile, l'attacco di Carollo è stato ordinato da Jacopo Cighe, portavoce dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus che da anni fattura sulla istigazione alla discriminazione:



Secondo copione, Jacopo Coghe etichetta al maschile le donne per incitare insulti e bullismo. D'altronde il barbuto portavoce dell'organizzazione forzanovista basa gran parte dei suoi introiti economici sul business dell'omofobia.
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