Il parroco di Gatteo a Mare usa il cadavere di Giulia per attaccare l'autodeterminazione delle donne


Davanti al cadavere di una vittima di femminicidio, il parroco leghista di Gatteo a Mare ha ritenuto di dover annunciare al mondo che lui ha in odio le donne che decidono liberamente di partorire il figlio d'altri. Il nesso non è chiaro, ma probabilmente il prete leghista sta citando Giubilei e l'articolo delirante che Belpietro gli ha pubblicato nel plauso del senatore Malan:



Forse don Mirco pensa che, in quanto uomo, lui abbia il diritto di dare ordini alle donne per esercitare il suo predominio sui loro corpi. E forse non ha ben chiaro quale sia la differenza tra chi sceglie di dare figli ad altri e chi subisce la violenza di qualcuno.
A massimo l'unica donna che non ha scelto di portare in grembo il figlio d'altri è stata la Madonna, il che significherebbe che il messaggio di don Mirco voglia essere una bella bestemmia rivota contro Dio e Giuseppe, ossia i due uomini che a suo dire praticavano violenze sulla povera Maria. Di certo è indicativo che se la prenda solo von i gay, quando il 90% dei bambini nati da GpA è di coppie eterosessuali.
Se non sappiamo perché don Mirco abbia così in odio l'autodeterminazione delle donne e voglia comandarle a bacchetta, confondendo ciò che è consensuale con ciò che non lo, pare evidente che la vera violenza sia quella di chi vuole imporre la propria etica religiosa al corpo di qualcuno che non condivide quell'etica.
Commenti