Le associazioni contro gli osceni manifesti di Provita Onlus


Davanti all'ennesima campagna di disinformazione, che vedrà l'organizzazione forzanovista Provita Onlus pronta a riempire le nostre strade con osceni manifesti che incitano alla discriminazione degli studenti trans, Famiglie Arcobaleno, Rete Genitori Rainbow, Dì Gay Project, Gaynet, Circolo Mario Mieli, Agapanto, Agedo, Plus Roma, NUDI, Libellula, ARCO e Rete Lenford hanno diffuso un comunicato congiunto:

I movimenti antiscelta di questo Paese dopo aver portato, grazie alle destre di Governo, i propri rappresentanti dentro le istituzioni e aver occupato militarmente i ministeri, continuano ad attaccare la libertà di scelta delle donne, l’autodeterminazione delle persone LGBTQIA+, la laicità delle scuole di ogni ordine e grado, con Roma da tempo ostaggio di una martellante propaganda contro le libertà sotto forma di affissioni che ledono la dignità delle donne, dei bambini e delle bambine. Eppure è recente la sentenza del TAR che dà ragione al Comune di Roma contro un’associazione antiscelta.

In un Paese che piange 106 donne uccise dall’inizio dell’anno e con il rapimento e il femminicidio di Giulia Cecchettin uccisa da un ragazzo che pensava di poterla possedere; con un ragazzino di 13 anni che si è tolto la vita per le offese omofobe ricevute; dove il 94% delle persone trans uccise nel 2023 sono donne trans; dobbiamo ancora sopportare la propaganda martellante di chi si oppone a ogni tipo di progetto nelle scuole contro il bullismo omolesbobitransfobico, all’educazione affettiva, sessuale, al consenso e contro gli stereotipi di genere, alle carriere alias per le giovani persone trans*. Dietro ogni donna ammazzata e ogni giovane vita LGBTQIA+ strappata, ci sono organizzazioni che fanno di tutto per conservare una mentalità maschilista, patriarcale e omolesbobitransfobica.

Su spinta di Provita Onlus, la destra italiana è addirittura arrivata a non sostenere la Convenzione di Istanbul, ossia il più moderno protocollo di contrasto alla violenza di genere. E dietro nuovo passo indietro nella tutela delle persone c'è sempre qual fantasma "gender" che l'organizzazione di Conghe ama citare a casaccio. Ed ovviamente le loro accuse di "indottrinamento" sono al limite del ridicolo, come sottolinea Alessia Crocini, presidentessa di Famiglie Arcobaleno:

Loro integralisti cattolici che parlano a noi di indottrinamento, quando siamo obbligati a foraggiare le scuole paritarie con le nostre tasse, siamo un Paese laico ma siamo obbligati a tenere i crocifissi nelle scuole e negli edifici pubblici e siamo obbligati a pagare con le nostre tasse a prescindere da quale sia la nostra fede gli stipendi degli insegnanti di religione scelti dai vescovi. Signori antiscelta, vi do una notizia: questo è un Paese laico. La scuola è un avamposto di laicità. Voi volete impartire ai vostri figli e figlie lezioni di integralismo religioso, siete liberi di andare nelle scuole religiose e potete decidere di insegnare ai vostri figli a casa. Sapete perché? Perché se uno è un suprematismo bianco non può chiedere alla scuola di insegnare ai figli il razzismo. Se una persona è negazionista non può chiedere alla scuola pubblica di negare un genocidio con sei milioni di ebrei morti. Se io sono una persona omofoba non posso chiedere alla scuola pubblica di crescere figli omofobi.

Un'ovvietà che sotto il Governo meloni rischia di dover essere difesa a spada tratta, anche in virtù del crescente strapotere delle lobby di estrema destra foraggiate da chissà chi.
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