Omicidio di Giulia Cecchettin, la Lega difende il patriarcato
Il leghista Simone Pillon sostiene che il femminicidio di Giulia non si risolva con l'educazione, ma promuovendo un sessismo in salsa leghista. Ed ovviamente cerca di usare il cadavere di Giulia Cecchettin per inveire contro i cittadini lgbt, anche se è evidente che le vittime delle sue crociate abbiano assai poco a vedere un von un eterosessuale, figlio di eterosessuali, che uccide una donna. Ma d'altronde il suo core business è l'omofobia e forse non stupisce la usi per cercare di impedire che ai figli degli altri sia garantita una sana educazione al l'affettività:
Nel suo post, Pillon cita la stampa filo-putiniana della setta di Riccardo Cascioli, ossia gente che che portò a Verona un prete russo che sosteneva che un uomo non potesse essere un vero uomo se la legge gli impediva di poter picchiare la moglie. E l'eroe di Pillon difende il sessismo e il patriarcato, scrivendo:
Commenti che si spingono più in là del gesto vigliacco di chi ha ucciso Giulia, un gesto che non merita nessun commento se non di condanna assoluta, e mettono nel mirino il maschio. In particolare quello che sarebbe espressione del bieco “patriarcato” e in quanto tale colpevole di ogni nefandezza (peraltro un'eredità che a ben vedere, almeno osservando i numeri diffusi dall'Onu sui femminicidi in Europa, non sembra affatto una questione “meridionale” e “di familismo italico”, visto che Germania, Francia e Gran Bretagna, in questa tristissima classifica, ci precedono).
Quindi, secondo Pillon, il sessismo non esisterebbe e non esistono neppure i famminicidi? Praticamente, sostiene che la verità siasia una menzogna creata per impedire al maschio di poter dominare la femmina?
Il periodico di Cascioli tenta poi di sostenere che non ci sarebbe vero amore senza omofobia, dimostrandosi capace di stuprare i cadaveri di giovani donne per becera propaganda:
Il rispetto e la capacità di amare però non sono questioncelle che si imparano chissà dove. Sono cose serie che hanno a che fare con la virilità autentica e la femminilità forte, cose lontanissime dall'amore come solo sentimento e dal love is love. L'essere umano, uomo e donna, non nasce sapendo per istinto come fare sesso e organizzare i propri affetti, in qualche modo lo impara. E questa faccenda è tremendamente più difficile per i maschi che oggi vivono in una società «senza padri» e così produce uomini pieni di insicurezze e incapaci di gestire i propri desideri. Maschi che non sanno più il senso della parola sacrificio; perché è il padre che insegna il senso del limite, che indica virtù più alte per cui si può e si deve vivere.
La teoria citata e promossa da Pillon pare tratta dai comizi della condannata Silvana De Mari, la quale pare ispirarsi ai peggiori gruppi neofascisti.
Inoltre, sempre con la scusa di voler promuovere omofobia, Lega e Fratelli d'Italia già non votarono la risoluzione europea che mirava a prevenire la violenza sulle donne. Ora Pillon tenta di sostenere che la promozione del patriarcato sia la soluzione, forse senza rendersi conto che lui pare parte del problema.
Nelle scorse ore, anche il partito omofobo di Mario Adinolfi si è affrettato a difendere il patriarcato, sostenendo che l'opinione pubblica non debba interessarsi al crescente numero di uomini che uccidono donne. In fondo, il loro leader sosteneva che una donna debba essere sottomessa al maschio, come probabilmente la pensava anche l'assassino. E dunque sarebbe per loro difficile spiegare perché vogliano torturare bimbe terminali inglesi mentre voltano lo sguardo davanti a donne in salute che vengono massacrate da uomini che condividono la loro ideologia.