Pillon elogia destra che vuole imporci la "cultura" di Sgarbi, Vannacci, Giambruno, Feltri, Porro e Insegno


Con buona pace per il leghista Simone Pillon, per fare cultura non serve alcuna tessera. Basterebbe aprire i libri e magari evitare di rappresentare le donne come bambole gonfiabili ai propri comizi.
Ma lui sogna un mondo in cui il pensiero sia affidato ai loro esponenti: Sgarbi, Vannacci, Giambruno, Feltri, Porro e Insegno. E chissà, magari Pillon ci metterebbe dentro anche Povia nonostante il cantante non sia stato più invitato alle sagre leghiste a intonare canzoncine contro i migranti.

Evidentemente incapace di comprendere pensieri semplici, è sfoggiando l'arroganza tipica della "cultura" di destra che sbraita:



In realtà Salvini non era stato costretta a mostrarsi con falce e martello quando faceva il "comunista padano" che voleva legalizzare le cannabis e andava per moschee a spiegarci che chi viveva sotto il Po era da ritenersi un inferiore. Lo faceva perché lo aveva deciso lui e gli faceva comodo frequentare il Leoncavallo al posto di studiare:



Se poi il mondo si è evoluto grazie a pensatori di sinistra e non ai cartelli di Povia o alle sue canzoncine sui piccioni che erano gay ma ora sanno con lei, non è certamente asserendo che faccia bene Giorgia Meloni a dare spazio solo ai tesserati della destra che si potrà far evolvere la società. Non che il tema possa interessare a chi dice di sognare un nuovo Medioevo, ma probabilmente non tutti vorrebbero tornare indietro come l'ex senatore leghista.

Naturalmente Pillon non entra nel merito delle riflessioni di Guccini, il quale osserva ad esempio la differenze tra le scelte di due amministrazioni: quella di Lucca non ha voluto intitolare un strada a Sandro Pertini e quella di Grosseto ne ha inaugurata una dedicata a Giorgio Almirante. «Un partigiano contro un collaboratore della Difesa della razza, rivista antisemita fascista. La destra è così: la gente ci ha eletto, quindi combiniamo quello che ci pare. Ma se facciamo la proporzione tra gli elettori di Fratelli d’Italia e chi non è andato a votare?».

ma Pillon andrebbe capito. Quante persone che hanno studiato potrebbero credere alla sua truffa "gender"? E quanto potrebbero credere che il ddl Zan potesse essere ritenuto "liberticida" come sostiene lui? Quanti avrebbero così paura dei migranti da festeggiare ogni bimbo affogato nel mediterraneo, piangendo poi per la mancata tortura di una povera bimba terminale inglese a cui la Lega avrebbe inferto un'atroce agonia?
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