Proseguono gli insulti degli evangelici a Papa Francesco


Il pastore evangelico Luigi Carollo sostiene che Dio sia una sorta di maniaco sessuale a cui importerebbe unicamente di controllare in quale peetugio eiaculi il suo pene evangelico. Sostiene che la principale preoccupazione di Dio non sarebbero le guerre o la sofferenza, ma il fatto che il pastore Carollo ottenga che il matrimonio venga riservato unicamente a chi condivide le sue medesime pulsioni sessuali.
E se Dio fosse un maniaco sessuale come lui lo descrive, si capirebbe perché siano ormai giorni che il pastore insulta papa Francesco. L'evangelico sostiene infatti che alla loro setta non vada bene che il papa possa battezzare le persone transessuali o accettare che i gay facciano parte della vita della Chiesa. Lui li vorrebbe discriminati perché sostiene che l'omosessualità sarebbe "peccato" e che un Dio malvagio farebbe nascere persone con diversi orientamenti sessuali unicamente perché lui possa discriminarli e danneggiare le loro vite:



Ci sarà un motivo se Papa Francesco è ritenuto il leader spirituale di milioni di persone e se in Italia la quasi totalità della popolazione non sa neppure dell'esistenza di una setta chiamata Sabaoth Church. Il fatto che un esponente di quella setta si metta urlare che il Pontefice sbaglierebbe perché non è omofobo quanto lo è lui, pare più offensivo che altro. Infatti Carollo ha la sua congregazione e non si capisce con quale diritto voglia mettere becco nelle decisioni di altre Chiese.
Lui pensa che Dio sia malvagio? Affari suoi. Ma lasci in pace chi pensa che Dio non sia un essere ripugnante come lui lo descrive.

Ma dato che ormai pare che insultare Papa Francesco sia lo sport preferito da Carollo, lo incolpa di mon aver aiutato i gruppi forzanovisti italiani a sottrarre una bambina inglese dalle tutele del suo stato, condannandola ad inutili sofferenze:



Carollo accusa i vescovi di essere "costosi" e si lamenta non vengano usati cone johadisti contro le leggi di uno stato a maggioranza anglicana in cui i diritti dei minori vengono anteposti al l'ideologia della destra pro-Orban.
Non contento, ci propina un imbarazzante paragone con l'orsa uccisa dai leghisti per aver difeso i suoi ciccioli, da lui messa sullo stesso piano di una bimba terminale che lui avrebbe voluto torturare. Evidentemente un paragone con i bimbi lasciati morire nel Mediterraneo non sarebbe stato utile alla sua propaganda. Peccato non sia così assurdo che qualcuno pensi che un'orsa non vada uccisa perché madre e che una bimba terminale vada lasciata morire anche se esistono strumenti medici che avrebbero potuto prolungare inutilmente le sue atroci sofferenze. Infatti i medici concordano sul fatto che l'accanimento terapeutico avrebbe inferto dolore crescente alla bimba per un massimo di dieci mesi, quando sarebbe comunque morta tra ateoci sofferenze.
Commenti